Gli scienziati hanno sfruttato i dati satellitari della NASA per tracciare un inquinante atmosferico chiave precedentemente assente da un database nazionale. L’annuncio arriva dalla stessa agenzia spaziale all’inizio di questa settimana. L’evento rappresenta un passo avanti fondamentale nel monitoraggio della qualità dell’aria negli Stati Uniti.
Il biossido d’azoto un pericoloso inquinante
Il biossido di azoto (NO2), rilasciato principalmente con la combustione di combustibili fossili e può causare malattie respiratorie come l’asma ed altri problemi di salute. Questo inquinante erano inspiegabilmente assenti dall’Environmental Justice Screening and Mapping Tool (EJScreen). Il database è gestito dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA) ed è utilizzato dall’organizzazione nonché da agenzie statali e locali per tenere conto delle popolazioni vulnerabili e dei quartieri con carichi ambientali più elevati.
L’Ozone Monitoring Instrument (OMI), a bordo del satellite Aura della NASA, che ha fornito dati sulla qualità dell’aria della Terra per gli ultimi due decenni. Lo strumento vede ciò che gli occhi umani non possono vedere, compresi gli inquinanti potenzialmente pericolosi che fluttuano nell’aria. Dal suo punto di osservazione nello spazio, Aura aveva osservato il buco dell’ozono spalancato sopra l’Antartide anni fa. In seguito ha osservati la successiva guarigione da quando, con un divieto internazionale, sono stati i impediti l’uso dei Clorofluorocarburi (CFC). Il satellite ha anche raccolto valori di biossido di azoto negli Stati Uniti fino con una risoluzione di 1 chilometro, ha affermato la NASA.
Le informazioni trasmesse a casa sono state poi aggregate tramite uno sforzo congiunto tra scienziati della NASA, dell’EPA e di tre università. Il team ha elaborato la media dei dati, rivelando le quantità di gas cronico a cui le persone potrebbero essere esposte nei loro quartieri. L’inquinante nocivo è ora visualizzato in semplici mappe codificate a colori nell’ultima versione di EJScreen, disponibile al pubblico dall’inizio del mese scorso.
Un database facilitato per tutti
“Questo strumento democratizza l’accesso a dati di alta qualità sul biossido di azoto. Consentirà a persone senza competenze in analisi o visualizzazione dei dati di accedere e comprendere facilmente le informazioni”, ha affermato in una recente dichiarazione (rif.) Gaige Kerr, ricercatore coinvolto nell’integrazione dei dati in EJScreen.
Gli utenti possono scegliere di visualizzare comunità specifiche sul portale EJScreen. Tramite un un report standard, saranno diposnibili con i percentili di quell’area, gli inquinanti ambientali, indicatori socioeconomici, nonché persone con scarse capacità di parlare inglese. “Avere accesso a questi dati satellitari accurati su un inquinante chiave come NO2 consente a organizzazioni come la nostra di comprendere le sfide legate alla qualità dell’aria. In questo modo sosterremo in modo più efficace la salute e il benessere dei residenti della comunità”, ha affermato nella dichiarazione Samuel Jordan, presidente della Baltimore Transit Equity Coalition.
L’EPA contro il trasporto pesante
Nel corso dei decenni, si sono accumulate prove del fatto che le comunità emarginate respirano più aria inquinata. Poiché vivono più vicine ad autostrade, fabbriche, grandi hub di trasporto, aree industriali ed aree portuali le principali fonti di inquinamento atmosferico. Una recente analisi pubblicata su Nature (rif.) dei dati satellitari riguardanti circa 150.000 magazzini negli Stati Uniti ha rilevato che il biossido di azoto nelle vicinanze è aumentato del 20%. Principalmente a causa del traffico di camion e sono prevalentemente localizzati nelle comunità emarginate.
“I dati satellitari hanno il potenziale per trasformare la misurazione di determinati fattori ambientali e climatici”, ha affermato Tai Lung, specialista di protezione ambientale dell’EPA. “La coerenza dei dati della NASA sul biossido di azoto per ogni angolo degli Stati Uniti li rende estremamente preziosi per lo screening e la mappatura di impatti sproporzionati nelle comunità”. Nel dicembre 2022, l’EPA ha aggiornato gli standard per i camion pesanti in più di due decenni, obbligando i loro produttori a ridurre l’inquinamento da ossido di azoto dell’80% a partire dal 2027.
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