La sera del 5 Settembre scorso, è stata registrata una gigantesca eruzione solare sul lato opposto del Sole, inviando una tempesta di radiazioni attraverso il Sistema Solare. L’enorme espulsione di massa coronale (CME) ha formato una alone di gas caldo in rapida espansione, che fuoriesce dal Sole. Alle volte questo significa che il CME è diretto verso la Terra.
Tuttavia, questa eruzione è avvenuta dal lato opposto al nostro, quindi si sta allontanando e non vedremo nessuno dei soliti effetti di una tempesta solare qui sul nostro pianeta. Venere invece era proprio sulla traiettoria della tempesta in arrivo. Sulla medesima traiettoria è presente anche il Solar Orbiter. La sonda spaziale gestita congiuntamente dall’Agenzia spaziale europea (ESA) e dalla NASA è attualmente vicino a Venere dopo un’assist gravitazionale. La sua missione è proprio di effettuare osservazioni in primo piano della nostra stella.
Una gigantesca eruzione solare vista di lato
La posizione del Solar Orbiter ci ha dato la rara opportunità di osservare e misurare un gigantesco CME laterale, cosa che di solito è piuttosto difficile da percepire per noi. “Questo non è un evento banale. Molti articoli scientifici lo studieranno negli anni a venire”, ha detto il fisico solare George Ho del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory. “Posso tranquillamente affermare che l’evento del 5 settembre è la più grande tempesta di particelle solari energetiche che abbiamo visto finora da quando Solar Orbiter è stato lanciato nel 2020” ha aggiunto.
Non è chiaro esattamente da dove sia eruttato il Sole, ma sembra probabile che il colpevole sia una regione di macchie solari chiamata AR 3088. L‘eliosismologia, lo studio delle oscillazioni interne del Sole, basato sulle vibrazioni superficiali, può essere utilizzata per rilevare le macchie solari sul lato opposto della nostra stella natale. Questo perché gli accumuli di campi magnetici, come le macchie solari, possono influenzare la velocità delle onde sonore che rimbalzano all’interno del Sole. Le misurazioni eliosismiche della NASA suggeriscono che AR 3088 potrebbe essere cresciuto dopo aver lasciato la parte del Sole rivolta verso di noi.
Ci sono molti veicoli spaziali che potrebbero non sopravvivere ad una tale violenza del Sole. Il Solar Orbiter, come suggerisce il nome, è invece stato costruito per resistere ad intese espulsioni coronarie. Inoltre è dotato di strumentazione per misurare i fenomeni solari, comprese le violente eruzioni del Sole. Lo stesso Solar Orbiter si trovava sulla traiettoria di una precedente CME sul finire di Agosto.
Il Solar Orbiter
Gli strumenti dell’orbiter hanno registrato, in entrambi gli eventi, un aumento significativo delle particelle energetiche solari. Si tratta di informazioni che possono aiutare gli scienziati a classificare questi eventi e comprendere meglio il comportamento del Sole e il suo impatto sull’ambiente spaziale. AR 3088 è ancora dall’altra parte del Sole. Quindi è molto probabile che, quando tornerà verso di noi, sarà più piccolo e meno intenso.
Attualmente, tutto è tranquillo sulla Terra e non ci sono tempeste solari all’orizzonte. Sono visibili alcune macchie solari, ma per il momento sembrano essere tutte abbastanza attenuate, con CME più miti. Tuttavia, il Sole sta entrando nel picco del suo ciclo di attività di 11 anni, quindi dovremmo vedere eruzioni più potenti che si verificheranno in un futuro non troppo lontano.
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