Gli scienziati dell’Università nazionale argentina di San Juan affermano di aver scoperto una enorme struttura, in gran parte invisibile, della nostra galassia la Via Lattea. L’articolo scientifico (rif.) è stato pubblicato sul server arXiv alla fine del mese scorso ed èstato presentato alla rivista Astronomy and Astrophysics.
Chiariamo subito, la struttura non è un qualsiasi tipo di oggetto creato dall’uomo. Piuttosto, è un nuovo ammasso di galassie che si è nascosto dietro la Via Lattea. Siccome è difficile osservare altri oggetti attraverso la Via Lattea, i ricercatori sono entusiasti del risultato ottenuto.
Osservare attraverso una galassia
Guardare attraverso una galassia come la nostra, non è affatto un esercizio semplice. Bisogna immaginarsi come se fossimo in grado di osservare attraverso la terra e il mare e il magma l’altra parte della Terra. Lo stesso vale per l’umanità, che cerca di guardare “attraverso” la Via Lattea. Possiamo guardare un bel po’ del nostro sistema solare locale in questo senso, ma ci sono due fattori che complicano l’esercizio.
Il primo è la fisicità della galassia, che è una specie di enorme uovo con la Terra posta in un’estremità del guscio. E poi si deve aggiungere il disordine galattico di pianeti, stelle e particolato, che si sommano a una visione nebbiosa delle parti più chiare della Via Lattea. Il centro stesso della Via Lattea è un buco nero supermassiccio che è milioni di volte più grande del nostro Sole, e milioni di altre stelle gli orbitano intorno, formando un ammasso compatto e scintillante.
Ma abbiamo dimenticato un altra variabile: la luce di fondo extragalattica. Questa luce è una sorta di inquinamento luminoso che si verifica nello spazio. Poiché l’Universo è infinito e si espande continuamente, la luce generata dalle stelle rimane nel mix per sempre. In parole povere la luce crea nuova illuminazione mentre viaggia nello spazio. rimbalzando per l’eternità, intensificando le ombre che le barriere fisiche non luminose nella galassia, come i pianeti e la polvere.
Diversi approcci d’indagine
Per superare tutti questi ostacoli, gli scienziati hanno dovuto sviluppare modi completamente nuovi per provare a vedere attraverso il disordine fisico e fotonico. Nel corso degli anni, si sono resi conto che se avessero spostato lo spettro della luce analizzata, dal visibile alla zona infrarossa, la Via Lattea sarebbe stata molto più facile da esplorare e rilevare. Sulla scia di quella scoperta, diversi strumenti hanno esplorato la Via Lattea utilizzando larghezze di banda infrarosse per 40 anni, a partire dall’indagine IRAS nel 1983.
Gli scienziati hanno anche esplorato utilizzando i raggi X e le onde radio. Fino ad ora, tuttavia, la maggior parte dei comportamenti di indagine si è concentrata sull’identificazione e il conteggio di galassie o ammassi nel tentativo di osservarne semplicemente l’esistenza. Ed è proprio utilizzando questo modus operandi che hanno trovato un enorme struttura extragalattica dietro la via Lattea. Questo significa che stiamo parlando di un oggetto o una raccolta di oggetti, che esiste al di fuori della galassia della Via Lattea.
Analizzando la “regione sovradensa” su cui hanno scelto di concentrarsi, gli scienziati hanno dimostrato che questa regione ha molte delle stesse qualità di altri ammassi di galassie che già conosciamo. Utilizzando il Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy (VISTA) dell’Osservatorio europeo meridionale a Paranal, in Cile hanno osservarto e utilizzato il redshift. Tracciando ciò che è visibile nello spettro infrarosso e calcolando la sua probabile presenza nello spettro visibile, hanno ipotizzato un’impressione generale di questa densa area al di fuori della nostra galassia. “In accordo con gli spostamenti verso il rosso ottenuti dai tre diverse metodiche e con i parametri stimati, consentono di confermare la natura di questa struttura misteriosa come ammasso di galassie. Abbiamo svelato un nuovo sistema extragalattico che era nascosto dietro il rigonfiamento della Via Lattea”, concludono i ricercatori nel loro studio.
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