Un team di ricercatori dell’agenzia spaziale giapponese, JAXA, vuole mandare in orbita terrestre un satellite di legno. L’idea non è così folle come si potrebbe pensare. I visionari ricercatori del progetto, presso l’Università di Kyoto, sono partiti dalle conclusioni di un recente test a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che ha esposto diversi legni al vuoto dello spazio. Il risultato è sorprendente. Il legno è notevolmente resistente anche nel complesso ambiente spaziale.
LignoSat Space Wood Project
“L’ambiente dello spazio è estremo. I materiali sono sottoposti a sbalzi di temperatura, esposizione a intensi raggi cosmici e pericolose particelle solari. Nonostante queste avversità i test hanno confermato l’assenza di decomposizione o deformazioni, crepe, desquamazione o danni alla superficie, dopo 10 mesi di esposizione”, ha dichiarato recentemente l’Università di Kyoto.
L’esperimento preliminare è parte del progetto LignoSat Space Wood Project, una partnership internazionale guidata dall’Università di Kyoto. La stessa università ha già progettato un satellite in legno, il cui lancio congiunto, Jaxa – NASA è programmato per il prossimo anno.
Il progetto è iniziato nell’aprile 2020, come collaborazione tra l’Università di Kyoto e la Sumitomo Forestry. “La capacità del legno di resistere alle condizioni dell’orbita terrestre bassa simulata (LEO) ci ha sbalorditi”, ha dichiarato Koji Murata, capo della ricerca sul legno spaziale, in un comunicato stampa del 2021 (rif.). “Vogliamo vedere se possiamo stimare con precisione gli effetti del duro ambiente LEO sui materiali organici”.
Il test ed i vantaggi ambientali
Per testare questi effetti, un piccolo pannello contenente tre diversi campioni di legno è stato portato sulla ISS per lo stivaggio sul modulo sperimentale giapponese Kibo. I campioni sono stati esposti nello spazio per dieci mesi nel 2022. Il pannello di legno è stato recuperato dall’astronauta JAXA Koichi Wakata ed è tornato sulla Terra a bordo del veicolo spaziale cargo Dragon CRS-26 di SpaceX nel gennaio 2023.
Tra i tre legni testati, il team di LignoSat ha scelto di andare avanti utilizzando il legno degli alberi di magnolia. I motivi sono da ricercare nella sua “lavorabilità relativamente elevata, stabilità dimensionale e resistenza complessiva”, secondo il comunicato.
Se il legno si trasformasse in un’alternativa valida per la produzione di satelliti, presenterebbe alcuni potenziali vantaggi rispetto alle leghe metalliche utilizzate. In primis è una materiale è più rispettoso dell’ambiente. È più facile da reperire, più economico e più pulito da produrre. Inoltra è completamente biodegradabile, una questione fondamentale se si vuole afrontare il ciclo di vita di un satellite.
Quando i satelliti vengono deorbitati, le componenti di solito bruciano per lo più nell’atmosfera terrestre. Le parti che non bruciano vengono deorbitate strategicamente per schiantarsi in parti remote dell’oceano. Al contrario i satelliti di legno brucerebbero completamente durante il rientro atmosferico.
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