La risposta è molto più semplice di ciò che si possa pensare: i pianeti nell’universo sono soltanto otto, ovvero Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno. Non ce ne sono altri, almeno per il momento.
Prima di capire perché, è necessario chiarire cosa si intenda con il termine pianeta. A partire dal 24 agosto 2006, ovvero quando la UAI (Unione Astronomica Internazionale) si riunì per definire in maniera precisa la classificazione dei corpi celesti nel Sistema Solare, un Pianeta, per essere definito tale, deve:
- Orbitare intorno al Sole;
- Avere una massa sufficiente affinché possa assumere una forma di equilibro idrostatico, cioè quasi sferica;
- Aver ripulito le vicinanze intorno alla sua orbita, ovvero che, all’interno della sua orbita, non è soggetto all’influenza gravitazionale di altri corpi celesti.
In base a questi tre principi, quindi, i Pianeti presenti nell’universo sono soltanto otto.
Perchè declassare Plutone ?
Fino al XX Secolo, Pluton è sempre stato considerato il nono pianeta del Sistema Solare. I primi dubbi cominciarono a sollevarsi quando fu scoperto essere il più grande dei corpi presenti nella Fascia di Kuiper. Il 29 Luglio 2005 fu tempo della scoperta di Eris, un nuovo oggetto trans-nettuniano con le stesse dimensioni di Plutone. E quella rappresentò la mazzata finale per il suo status di Pianeta. Seppure inizialmente, Eris fu nominato decimo pianeta. In realtà la comunità astronomica era fortemente spaccata sulla loro classificazione e, quindi, la conseguente riclassificazione di Plutone.
Sempre nell’agosto del 2006, in base a quanto sancito dall’UAI, Plutone fu riclassificato con la designazione asteroidale di (134340) Pluto. Questo perché Plutone non soddisfa il terzo requisito sulla dominanza gravitazionale, essendo la sua massa 0,07 volte quella di tutti gli altri oggetti che gravitano nella sua orbita. La Terra, per fare un esempio, ha una massa di quasi 1,6 milioni di volte maggiore di tutti gli altri oggetti presenti nella sua orbita. Tuttavia, il declassamento di Plutone scontentò non poco un nutrito gruppo della comunità astronomica.
Che cos’è un esopianeta?
Un esopianeta è un pianeta extrasolare, cioè un qualsiasi pianeta che orbita intorno a una stella che non sia il Sole e che, quindi, non fa parte del Sistema Solare. La presenza di esopianeti è sempre stata alla base di tantissime speculazioni scientifiche, a partire dal 1713 quando Isaac Newton formulò la prima ipotesi dell’esistenza di questi corpi celesti. Da allora, soltanto nel 1995 si è riusciti a confermare la loro esistenza. Il 5 ottobre di quell’anno, gli astronomi Geoff Marcy e Robert Butler, confermarono l’esistenza di un pianeta dalla massa di Giove intorno alla stella 51 Pegasi, una nana gialla nella costellazione del Pegaso simile al Sole.
La sua vicinanza alla stella suggerì che si sarebbe dovuto trattare di un pianeta roccioso, quindi si ipotizzò immediatamente a una super Terra. Tuttavia, studi più approfonditi rivelarono successivamente si trattava di un esopianeta gassoso, definito gioviano caldo, rivoluzionando così le nostre conoscenze sulla formazione planetaria. Negli anni successivi, furono confermati centinaia e centinaia di pianeti, tutti gassosi. Bisognerà attendere fino al 2005 per scoprire la prima super Terra: si tratta di Gliese 876d, un pianeta roccioso che orbita intorno alla nana rossa Gliese876 a circa 15 al di distanza, nella costellazione dell’Acquario.
Ad oggi, sono più di 5.000 gli esopianeti scoperti (rif.) su un numero stimato di centinaia di miliardi soltanto nella nostra galassia in trent’anni di ricerca e grazie a strumenti e conoscenze avanzatissime. Il numero è in costante aumento e, probabilmente, non terminerà mai. Le prossime sfide delle future generazioni saranno certamente trovare pianeti nell’universo non solo potenzialmente abitabili, ma addirittura pianeti abitabili.
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