La sonda solare Parker della NASA ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria resilienza e innovazione tecnologica, segnando una pietra miliare nella storia dell’esplorazione spaziale. Due giorni dopo uno storico sorvolo del Sole, avvenuto la vigilia di Natale, l’innovativo veicolo spaziale è tornato in contatto con la Terra, confermando il suo funzionamento impeccabile. Questo incontro ravvicinato è stato il più vicino mai realizzato da un veicolo costruito dall’uomo, portando Parker a soli 6,1 milioni di chilometri dalla superficie solare, ben oltre l’orbita di Mercurio.
La sera del 26 dicembre, poco prima di mezzanotte, un segnale atteso con ansia ha confermato la sua sopravvivenza. “La sonda è in buona salute e funziona normalmente”, ha dichiarato la NASA. Questo segnale non rappresenta soltanto una conferma tecnica, ma anche un momento di grande soddisfazione per tutti gli scienziati e ingegneri coinvolti nella missione.
Il ritorno del contatto e le prospettive scientifiche
Il contatto con la sonda solare Parker era stato interrotto dal 20 dicembre, quando ha iniziato il suo sorvolo automatico del Sole, una fase critica della missione in cui il veicolo spaziale opera autonomamente per evitare interferenze. Questo segnale di ritorno è stato una conferma cruciale per il team del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) nel Maryland, che supervisiona la missione. Il segnale rappresenta anche il primo passo verso una fase di analisi più approfondita.
Un aggiornamento più dettagliato è previsto per il 1° gennaio, quando gli scienziati potranno verificare se la sonda ha effettivamente raccolto i dati scientifici previsti. “Questo fornisce al team un quadro migliore della salute complessiva della sonda e dei suoi strumenti, inclusi i registratori di dati”, ha affermato Michael Buckley, portavoce di APL. I dati completi, incluse le immagini, saranno trasmessi entro la fine di gennaio, quando Parker si troverà a una distanza di sicurezza dal Sole, consentendo una comunicazione più stabile e l’analisi dettagliata delle osservazioni effettuate.
Alle 6:53 EST del 24 dicembre, la sonda solare Parker ha raggiunto velocità incredibili di 690.000 km/h, stabilendo un record assoluto nella storia dell’esplorazione spaziale. Questo straordinario risultato è stato possibile grazie a un progetto ingegneristico senza precedenti, che include un innovativo scudo termico spesso 4,5 pollici. Questo scudo permette alla sonda di resistere a temperature fino a 1.371 gradi Celsius, proteggendo i suoi strumenti scientifici e consentendole di raccogliere dati preziosi direttamente dalla corona solare. “È un momento storico”, ha dichiarato Nicola Fox, amministratore associato della NASA, celebrando l’impresa. Questo traguardo rappresenta non solo un successo tecnologico, ma anche un significativo passo avanti nella comprensione della nostra stella.
Un viaggio verso l’ignoto
La missione della sonda solare Parker è unica nella storia dell’esplorazione spaziale, offrendo una prospettiva senza precedenti sul Sole e i suoi processi interni. Come sottolineato da Nick Pinkine dell’APL, “Nessun oggetto creato dall’uomo è mai passato così vicino a una stella”. Dal suo lancio nel 2018, Parker ha già risolto numerosi enigmi sul Sole, incluso il motivo per cui la corona solare è significativamente più calda della superficie. La sonda ha inoltre catturato immagini ravvicinate di comete e offerto nuovi indizi su Venere, l’infernale gemello della Terra, e sulla sua perdita di acqua.
Questo viaggio verso l’ignoto rappresenta un contributo inestimabile alla scienza solare, ampliando le nostre conoscenze e preparando il terreno per future missioni spaziali. Alla vigilia di Natale, gli scienziati hanno ipotizzato che la sonda solare Parker abbia attraversato pennacchi di plasma ancora attaccati al Sole, fenomeni mai osservati prima. Inoltre, la sonda potrebbe aver raccolto dati preziosi su nuove dinamiche dei venti e delle tempeste solari, grazie alla crescente turbolenza sulla superficie del Sole.
“Non vediamo l’ora di ricevere i dati scientifici nelle prossime settimane”, ha affermato Arik Posner, scienziato del programma presso la NASA. I dati attesi non rappresentano solo un avanzamento nella conoscenza del Sole, ma anche una straordinaria opportunità di scoprire nuovi dettagli sui meccanismi che regolano il comportamento delle stelle. Con ogni aggiornamento, la missione Parker si conferma un successo senza precedenti, capace di ridefinire il nostro rapporto con il Sole e di aprire nuove frontiere nell’esplorazione spaziale.
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