Il Celestron Travel Scope 50 è un rifrattore acromatico con un’apertura di 50 mm e un rapporto focale f/7,22. A queste specifiche ci si aspetterebbe una moderata aberrazione cromatica, e in effetti è presente. Sebbene i 50 mm di apertura siano teoricamente sufficienti per osservare dettagli lunari, pianeti e oggetti luminosi del cielo profondo, il progetto presenta un grave difetto. Un deflettore interno mal concepito riduce l’apertura effettiva a soli 20 mm, limitando drammaticamente le prestazioni ottiche. Questo porta il telescopio a un rapporto focale di f/18, generando immagini estremamente fioche persino della Luna, rendendolo comparabile agli strumenti utilizzati da Galileo 400 anni fa.
Tanta leggerezza ed altrettanti compromessi
L’intera struttura del Celestron Travel Scope 50, inclusi tubo, focheggiatore e cella dell’obiettivo, è realizzata in plastica. Questo lo rende incredibilmente leggero, con un peso di appena 300 grammi. Il focheggiatore è un modello a cremagliera e pignone da 0,965”, ormai raro e poco compatibile con diagonali di qualità superiore. Gli oculari inclusi, di tipo Huygenian da 20 mm e 8 mm, offrono ingrandimenti di 18x e 45x rispettivamente, ma la loro scarsa qualità, con lenti di plastica e campi visivi ristretti, rende l’esperienza visiva adatta ad i più piccoli che si avvicinano al mondo dell’astronomia.
L’uso di oculari Plossl di qualità più elevata migliora marginalmente l’esperienza, ma non risolve i difetti fondamentali del Celestron Travel Scope 50. Ad esempio, un Plossl da 26 mm (13,8x) offre immagini più ampie e nitide rispetto agli oculari inclusi, ma il bordo rimane sfocato, probabilmente a causa del prisma raddrizzatore a 45 gradi. Un Plossl da 10 mm, utilizzato a 36x, produce un’immagine leggermente migliore rispetto all’oculare da 8 mm fornito, ma resta comunque troppo scura. Il costo degli oculari Plossl, inoltre, è quasi pari a quello dell’intero telescopio, rendendo poco pratico l’investimento.
Il cercatore 5×24 fornito con il Celestron Travel Scope 50 è inefficace. Le immagini risultano fioche e sfocate, e l’allineamento con il telescopio principale è piuttosto impegnativo. La lente di Barlow 3x inclusa è poco utilizzabile, poiché il telescopio non supporta l’ingrandimento aggiuntivo. Sebbene Celestron abbia prontamente sostituito la Barlow difettosa, il problema risiede nelle limitazioni intrinseche dello strumento. Una Barlow 2x avrebbe potuto essere più adatta, ma solo con oculari di qualità superiore.
Il treppiede fornito è un modello economico, simile ai treppiedi per fotocamera da pochi dollari. Tuttavia, la leggerezza del telescopio lo rende sorprendentemente stabile. Lo zaino incluso è progettato per bambini o adolescenti. Per adulti più alti, le cinghie risultano corte e scomode. Complessivamente, il Celestron Travel Scope 50 rappresenta una scelta economica con prestazioni limitate, adatta solo per osservazioni occasionali e poco impegnative.
Conclusioni
Come telescopio astronomico, il Celestron Travel Scope 50 è abbastanza deludente. L’immagine fornita dagli oculari inclusi è scura, con aberrazione cromatica evidente e bordi sfocati. La diagonale a 45 gradi non è adatta all’astronomia, richiedendo posizioni scomode per osservare oggetti sopra i 40 gradi sull’orizzonte. Per l’osservazione diurna, il telescopio offre prestazioni marginalmente migliori. Con l’oculare da 20 mm, il centro del campo visivo è nitido al 50%, ma il bordo rimane sfocato. L’oculare da 8 mm, invece, produce immagini scure e inutilizzabili.
- La Giovane Stella T Tauri un’icona astronomica - 23 Gennaio 2025
- Starship Flight 7, perchè non è un fallimento - 19 Gennaio 2025
- Celestron PowerSeeker 70EQ, poca spesa tanta resa - 12 Gennaio 2025