L’Europa consolida la propria rete di cooperazione spaziale con l’Asia, in particolare con Corea del Sud e Giappone, ampliando le attività congiunte sulla Terra e nello spazio. Durante il 76° Congresso Astronautico Internazionale (IAC), tenutosi a Sydney il 1° ottobre, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la Korea AeroSpace Administration (KASA) hanno firmato un memorandum d’intesa che apre una nuova fase di collaborazione strategica.
L’accordo prevede l’uso reciproco delle stazioni di terra per funzioni di telemetria, tracciamento e comando, elementi cruciali per il controllo delle missioni spaziali. Questa include prospettive di cooperazione in scienze spaziali, esplorazione, volo umano, infrastrutture orbitali e perfino nella gestione del meteo spaziale, un campo sempre più rilevante per la sicurezza delle comunicazioni e delle missioni satellitari.
Come ha dichiarato Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’ESA, “Questo è un momento importante per l’Europa e per la Corea. Sia aprono grandi opportunità per i nostri interessi nello spazio e rafforza i sistemi esistenti attraverso la cooperazione. Siamo entusiasti di imparare dai nostri colleghi di KASA e di condividere la nostra esperienza per raggiungere obiettivi complementari”.
Dal canto suo, Youngbin Yoon, amministratore della KASA, ha ricordato che “Gli obiettivi di KASA includono il rafforzamento della cooperazione spaziale globale. Oggi abbiamo compiuto un passo importante e non vediamo l’ora di intraprendere insieme un percorso di cooperazione nelle attività spaziali a scopi pacifici”. Un impegno che riflette la volontà della Corea del Sud di collocarsi tra i protagonisti della cooperazione spaziale internazionale.
L’ambizione lunare della Corea del Sud e il supporto dell’ESA
Grazie alla rete Estrack dell’ESA, composta da stazioni globali di supporto, la Corea del Sud potrà accelerare i propri programmi lunari. Un’assistenza simile era già stata offerta alla Cina durante le fasi iniziali del programma Chang’e, e potrebbe ora contribuire ai futuri traguardi coreani. La missione Danuri, attualmente in orbita lunare, rappresenta il primo passo della Corea del Sud nel percorso di esplorazione del nostro satellite naturale.
Il Paese sta inoltre sviluppando un lander robotico che verrà lanciato con un razzo interamente domestico, parte di una visione più ampia che prevede la creazione di una base lunare entro il 2045. In questa direzione, KASA ha già convertito una miniera abbandonata in campo di prova per missioni lunari, sperimentando tecnologie in ambienti analoghi a quello lunare.
Il rafforzamento della cooperazione spaziale Europa Asia arriva in un momento in cui l’ESA sta valutando nuove alleanze globali, anche alla luce delle incertezze sul budget della NASA e sul futuro dei programmi congiunti con gli Stati Uniti. Durante lo stesso congresso, l’ESA ha infatti discusso con l’India per approfondire le collaborazioni esistenti, confermando la strategia di diversificazione delle partnership internazionali. Un giorno prima della firma con la Corea, Aschbacher aveva celebrato a Sydney i successi recenti con la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), insieme al presidente Hiroshi Yamakawa, in occasione dell’evento “Heads of Agencies” del 29 settembre.
Missioni congiunte verso gli asteroidi: Ramses e Destiny+
Un altro esempio concreto di cooperazione spaziale Europa Asia è l’accordo tra ESA e JAXA. Le prossime missioni Ramses e Destiny+ partiranno insieme a bordo di un razzo giapponese H3. L’obiettivo congiunto è lo studio dell’asteroide Apophis, noto per il suo passaggio ravvicinato con la Terra previsto nel 2029. Come ha dichiarato Aschbacher, “Ramses non è solo una missione scientificamente entusiasmante e un simbolo delle partnership tra Giappone ed ESA”. La missione Ramses rappresenta dunque un simbolo di efficienza e di cooperazione tecnologica tra Europa e Giappone, nonché un modello di sviluppo rapido per missioni scientifiche future.
La missione Destiny+ ha invece come obiettivo primario lo studio dell’asteroide 3200 Phaethon, corpo progenitore dello sciame meteorico delle Geminidi. Tuttavia, i ritardi di lancio hanno creato un’opportunità inaspettata, un doppio obiettivo scientifico con la visita preliminare ad Apophis e la possibilità di trasportare anche il modulo europeo Ramses. Nonostante ESA sia ancora in attesa dell’approvazione definitiva dei finanziamenti alla prossima riunione ministeriale di novembre, lo sviluppo del veicolo spaziale Ramses è già in fase avanzata.
Aschbacher ha infine ricordato il recente successo della missione EarthCare, realizzata in collaborazione tra ESA e JAXA e lanciata lo scorso anno. Questo progetto rappresenta uno dei migliori esempi di cooperazione spaziale Europa Asia per l’osservazione della Terra, dedicato allo studio delle nuvole, degli aerosol e della radiazione solare, elementi chiave per comprendere i cambiamenti climatici.
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