Axiom Space e i suoi partner, inclusa l’Agenzia spaziale europea (ESA), hanno svelato le indagini scientifiche pionieristiche che saranno condotte durante la terza missione, Axiom-3. Pronta a decollare nel Gennaio 2024, a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9, viaggerà verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nella navicella spaziale Dragon. L’equipaggio di Axiom-3 comprende il comandante Michael López-Alegría, il pilota italiano Walter Villadei e gli specialisti di missione Alper Gezeravci e Marcus Wandt.
Il team trascorrerà 14 giorni attraccato alla ISS, sfruttando le condizioni di microgravità per condurre esperimenti e dimostrazioni tecnologiche in varie discipline scientifiche. Tra queste salute umana, medicina, biologia cellulare, sciende dei materiali e anche gastronomia. Uno degli obiettivi principali di questa ricerca, sarà la facilitazione di missioni spaziali umane di lunga durata e persino l’abitabilità nello spazio.
I principali esperimenti a bordo
La terza missione di Axiom Space continuerà le ricerche sulle risorse robotiche che potrebbero essere utilizzate per l’esplorazione spaziale. Probabilmente queste risorse serviranno per costruire infrastrutture su pianeti e asteroidi attraverso il progetto Multi-Avatar e Robot dell’ESA.
Le applicazioni di questo esperimento, tuttavia, dovranno aspettare fino a quando non inizieremo a costruire infrastrutture sulla Luna o su Marte. Trattandosi di costruzione in microgravità, le future missioni spaziali non avranno solo bisogno di costruttori, ma richiederanno anche materiali da costruzione rivoluzionari. La missione Innovative Research on Novel Space Alloys (UYNA) mira a testare nuove leghe caratterizzate da elevata robustezza, tenacità e resistenza alla corrosione. Queste leghe, possono essere anche utilizzate nella costruzione di infrastrutture sulla Terra nei settori aeronautico, automobilistico, energetico e medico.
L’esperimento del Centro Operazioni Spaziali Italiano (ISOC) invece si focalizza sulla sicurezza spaziale con lo sviluppo di cataloghi e algoritmi per migliorare la consapevolezza spaziale in tempo reale. L’ISOC utilizzerà i sistemi presenti sulla ISS, per elaborare i dati utili per aiutare la stazione ad evitare le collisioni nell’orbita terrestre bassa.
L’esperimento turco Vokalkord invece, continuerà lo sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale in grado di rilevare oltre 70 tipi di malattie analizzando l’audio del parlato e la tosse. Testare questo sistema in microgravità, consentirà di convalidare Vokalkord come sistema che potrebbe essere utilizzato per monitorare la salute degli astronauti. “Il nostro astronauta non porterà solo esperimenti nello spazio. Anche le speranze e i sogni di tutta la nazione turca”, ha detto il responsabile del progetto del TÜBİTAK Space Technologies Research Institute, Ömer Atas.
L’influenza dello spazio sulla salute umana
Il tema chiave delle missioni precedenti è stato quello di far progredire la nostra comprensione della salute umana nello spazio. Con la terza missione di Axiom Space, il progetto è destinato a continuare. Tra le ricerche che amplieranno i confini di questa indagine ci sono esperimenti condotti dall’Aeronautica Militare Italiana (ItAF) e dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Una di queste esaminerà la salute vascolare e la reattività degli astronauti prima, durante e dopo volo spaziale. L’esperimento registrerà i dati dell’equipaggio dell’Axiom-3, ed i risultati verranno confrontati con le misurazioni del personale di volo non orbitale per comprendere le variazioni del sistema vascolare. Questa conoscenza andrà senza dubbio a vantaggio delle future missioni di volo spaziale umano di lunga durata.
Un altro progetto sanitario a guida italiana, sarà lo studio delle proteine beta amiloide (Aβ), che interrompono il normale ripiegamento delle proteine. Il meccanismo è coinvolto nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Gli scienziati dietro questa missione mirano a vedere come la microgravità può interrompere il normale ripiegamento e sviluppo delle proteine. Tutto questo potrebbe aiutare a identificare se gli astronauti impegnati in missioni spaziali a lungo termine sono maggiormente a rischio di neurodegenerazione.
L’ESA e gli studi sulle malattie neurodegenerative
L’ESA invece studierà la perdita di densità ossea come risultato di lunghi soggiorni nello spazio e cercherà tracce di gas a cui sono esposti gli astronauti durante le missioni sulla ISS. Tuttavia, la missione Axiom-3 non raccoglierà solo dati sulla salute fisica. Un esperimento dell’ESA condotto durante i due anni di permanenza dell’equipaggio sulla ISS, indagherà l’impatto delle impostazioni architettoniche sulla psicologia degli astronauti. L’esperimento determinerà se questi fattori sono diversi negli ambienti spaziali isolati rispetto agli ambienti isolati qui sulla Terra.
“L’ESA è davvero entusiasta di questa missione. Per noi la collaborazione con Axiom Space è davvero una grande opportunità per ampliare il nostro accesso allo spazio” ha affermato la leader del team di integrazione Julia Weis. “Quindi questo è un buon esempio di come la ISS possa essere utilizzata come banco di prova per future attività di esplorazione spaziale”.
Gli esperimenti condotti durante la terza missione della Axiom Space avrà anche importanti applicazioni nella salute umana sulla Terra, incluso il trattamento del cancro e delle malattie neurodegenerative. “Il progetto Cancer in Leo del Sanford Stem Cell Institute, sta studiando gli organoidi tumorali in condizioni di microgravità. L’obiettivo è identificare i segni premonitori del cancro per accelerare lo sviluppo di nuove terapie antitumorali per i pazienti”, ha spiegato Jana Stoudemire, direttrice della produzione in-spaziale di Axiom Space.
Il progetto Cosmic Brain Organoids
Stoudemire ha anche spiegato che la missione Axiom-3 continuerà anche il lavoro del progetto Cosmic Brain Organoids associato alla National Stem Cell Foundation. Il progetto studia piccoli aggregati 3D di cellule neurali che possono essere utilizzati per tracciare lo sviluppo del sistema nervoso umano e la sua degenerazione.
Gli aggregati cerebrali studiati nell’ambito della missione deriveranno dalle cellule staminali di pazienti affetti da morbo di Parkinson e sclerosi multipla. L’obiettivo è scoprire nuovi percorsi cellulari che potranno aiutarci a comprendere e curare meglio le malattie neurodegenerative sulla Terra. “Attraverso queste partnership, stiamo lavorando per creare nuovi mercati nell’economia spaziale commerciale. Ci auguriamo che genereranno significativi benefici economici e sociali in tutto il mondo”, ha concluso Stoudemire.
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