La missione ESA, ARRAKIHS, in fase di sviluppo e progettazione andrà a caccia della materia oscura studiante le galassie locali

Il satellite ARRAKIHS darà la caccia alla materia oscura

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La materia oscura costituisce circa l’80% della massa dell’universo. Ma qualunque cosa sia, gli astronomi non sanno esattamente cosa comprende questa sostanza, né come si comporta esattamente. I progettisti della potenziale missione ARRAKIHS dell’Agenzia spaziale europea (ESA) sperano di comprendere di più sulla materia oscura.

ARRAKIHS è l’acronimo di The Analysis of Resolved Remnants of Accreted Galaxies as a Key Instrument for Halo Surveys, ed è progettata per osservare galassie come la nostra Via Lattea. La speranza è di comprendere cosa fa funzionare la materia oscura. La missione ispano-svizzera ha già ottenuto l’approvazione dell’ESA. Se tutto andrà bene, verrà lanciata nel 2030.

L’analisi degli aloni di materia oscura

Uno dei motivi per cui gli scienziati credono che la materia oscura esista è che ne hanno visto gli effetti. In altre parole, le galassie come la Via Lattea sono ricoperte da quelli che sono conosciuti come aloni di materia oscura, o bolle invisibili di materia oscura. Non possiamo vedere direttamente questi aloni, poiché la materia oscura non interagisce con la luce e quindi è invisibile.

Ma possiamo registrane gli effetti che ha su una galassia. Più specificamente, si ritiene che gli aloni di materia oscura influenzino direttamente il modo in cui ruotano le galassie. Pertanto, ARRAKIHS, che prende il nome dal pianeta deserto nella serie di libri Dune, dovrebbe scansionare galassie come la Via Lattea alla ricerca degli aloni di materia oscura.  L’itinerario del satellite prevede l’esame di 75 diverse galassie dell’Ammasso Locale per 150 ore ciascuna.

Nel dettaglio esaminerà i loro bordi esterni ed in tal modo, gli astronomi sperano di poter registrare molti dati da confrontare con modelli computazionali. ARRAKIHS è ciò che l’ESA chiama missione veloce o F (rif.). L’ESA intende che le missioni F vengano lanciate in tempi relativamente brevi dopo la selezione. 

Le fasi dell’approvazione

A settembre, ARRAKIHS ha superato l’ostacolo maggiore, la revisione del design della missione. Con questo step, i vertici dell’ESA hanno approvato le specifiche del progetto. “Siamo molto emozionati! È un momento felice ed emozionante superare questa prima fase. Significa che la missione ora ha un valore concreto”, ha detto l’astrofisica Pascale Jablonka in una dichiarazione (rif.), che guiderà la componente scientifica di ARRAKIHS.

Nei prossimi due anni e mezzo, l’ESA sarà impegnata nella cosiddetta definizione della missione o Fase A/B. Questa copre la definizione di tutti gli aspetti della missione compresa, la scienza, gli strumenti scientifici, il veicolo spaziale e tutte le operazioni. 

Questo studio dettagliato sulla fattibilità della missione culminerà in una revisione da parte di team di scienziati e ingegneri indipendenti. In caso di successo, l’ESA presenterà una raccomandazione al suo comitato del programma scientifico per adottare ARRAKIHS e procedere all’implementazione.

Chiara Rossi

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