Sei un appassionato di storia spaziale ? Guardando il nuovo trailer del film in uscita “Fly Me to the Moon” potresti pensare che l’allunaggio si tratti di opera di finzione come molti complottisti blaterano da decenni. Come rivela il trailer e la nella sinossi della Columbia Pictures e Apple Original Films, il film è una “commedia drammatica ambientata sullo sfondo dello storico sbarco sulla Luna dell’Apollo 11 della NASA“. Scarlett Johansson interpreta l’immaginaria Kelly Jones, un’esperta di marketing che viene chiamata per aggiustare l’immagine pubblica della NASA. Nel processo, crea scompiglio nel compito assegnato al direttore del lancio Cole Davis (Channing Tatum).
Nel trailer, la Jones organizza posizionamenti di prodotti commerciali da far approvare agli astronauti dell’Apollo. Quando non riesce a convincere il team di ingegneri a fare interviste, li sostituisce con attori. Questo porta al punto cruciale del film, il Progetto Artemis (da non confondere con il Programma Artemis della NASA, che riporterà gli astronauti sulla Luna 50 anni dopo).
“Il mondo intero ci guarderà, non possiamo permetterci di perdere contro i russi. Dobbiamo girare una versione di riserva”, dice Woody Harrelson, funzionario della NASA ancora da identificare. In altre parole, devono simulare lo sbarco sulla Luna. Sebbene possa sembrare pane per i teorici della cospirazione, ha un fondo di verità, anche se non nel modo in cui lo mostra il film. Il trailer si conclude, mentre la Johansson recluta un regista (Jim Rash) che si accinge a ricreare la superficie lunare.
La realtà e le collaborazioni commerciali
La NASA nella vita reale non ha filmato un backup né ha simulato gli sbarchi sulla Luna. Le reti televisive come CBS e NBC lo fecero, usando pupazzi e controfigure. Tra questi anche i piloti collaudatori della Grumman oggi Northrop Grumman, la società che costruì il lander lunare. Lo scopo era riempire le immagini quando il video in diretta non era disponibile. Per quanto riguarda il posizionamento dei prodotti, la NASA non ha pagato le aziende per promuovere il programma Apollo. Al contrario i produttori degli articoli utilizzati dagli astronauti hanno subito capito il fascino di pubblicizzare l’evento pubblico.
La pellicola Fly Me to the Moon include un mix di vita reale e sponsorizzazioni inventate. Omega, fino ad oggi, basa parte del suo marketing sul fatto di aver realizzato il primo orologio indossato sulla luna. Snoopy, può essere visto su un poster in una delle scene del trailer. Infatti per lungo tempo ha avuto il ruolo di mascotte della sicurezza della NASA grazie ad un accordo con Charles M. Schulz e Peanuts Worldwide.
I realizzatori della pellicola hanno cercato di imitare l’aspetto dell’epoca, procurandosi oggetti di scena e costumi che corrispondessero all’hardware reale utilizzato per le missioni Apollo. Le tute spaziali, ad esempio, sono state realizzate dall’esperto di repliche Ryan Nagata, che in precedenza aveva fornito gli indumenti per il film biografico di Neil Armstrong “First Man”. Ci sono però alcune deviazioni dalla realtà. In particolare la scena che mostra l’integrazione orizzontale di un razzo Saturn V e un Saturn IB in piedi su una piattaforma di lancio mobile. Tale configurazione non fu utilizzata fino al programma Skylab.
Le scene girate al KSC
Alcune scene del film sono state girate sul posto, con la NASA che ha concesso il permesso alla produzione di filmare al Kennedy Space Center. E, sebbene il film utilizzi nomi di fantasia per i protagonisti, ci sono attori che interpretano persone reali, incluso il sfortunato equipaggio dell’Apollo 1 e gli astronauti dell’Apollo 11. Anche la posizione di Jones (Johansson) alla NASA non è del tutto fittizia. L’agenzia ha compiuto uno sforzo concertato ed è riuscita soprattutto a commercializzare la Luna attraverso il lavoro di un team di specialisti di pubbliche relazioni.
Più che limitarsi a fornire commenti sulla missione, i membri degli uffici delle relazioni pubbliche della NASA hanno sfornato opuscoli, cartelle stampa , articoli firmati e servizi radiofonici e televisivi pronti per la messa in onda. “Sai che non potresti arrivare fino ad oggi senza di me”, dice Jones (Johansson) nel trailer, sottolineando il ruolo che il marketing ha avuto nel realizzare gli sbarchi sulla Luna.
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