Durante il suo 57esimo sorvolo di Giove, la navicella spaziale JUNO della NASA si è avvicinata ad una luna del pianeta. Passando a soli 1.500 chilometri, sabato 30 dicembre 2023, JUNO è stata in grado di catturare immagini spettacolari e molto dettagliate della superficie Io. L’ultima volta che un veicolo spaziale si è avvicinato così tanto alla luna gioviana è stato il 2001, con la navicella spaziale Galileo della NASA.
L’attività vulcanica di Io
JUNO, lanciata il 5 agosto 2011, ha raggiunto Giove e il suo sistema di lune il 4 luglio 2016. Dopo un viaggio di 2,8 miliardi di chilometri, ha catturato sei vedute di Io per chiudere il 2023 in grande stile. Alcuni scatti sono in bianco e nero, altri invece sono a colori. Lo scopo del passaggio ravvicinato, tuttavia, non era solo quello di scattare alcune immagini incredibili, ma soprattutto di raccogliere dati importanti sul vulcanismo della luna.
“Combinando i dati di questo sorvolo con le nostre osservazioni precedenti, il team scientifico di JUNO studierà come variano i vulcani di Io”, ha detto Scott Bolton, ricercatore principale di JUNO in una dichiarazione (rif.) rilasciata prima del sorvolo. “Stiamo cercando quanto spesso eruttano, quanto sono luminosi e caldi, come cambia la forma del flusso di lava. Inoltre vogliamo sapere come l’attività di Io è collegata al flusso di particelle cariche nella magnetosfera di Giove.”
La NASA ha condiviso le incredibili immagini sul suo feed X. “Lo strumento JunoCam a bordo di JUNO ha acquisito sei immagini spettacolari di Io, durante il suo incontro ravvicinato oggi. La vista in bianco e nero è stata scattata ad un’altitudine di altitudine di circa 2.500 chilometri”.
L’anello di plasma intorno Giove
Io è il corpo più vulcanico del Sistema Solare a causa dell’immensa gravità di Giove. Il massiccio pianeta influenza gravitazionalmente le lune gioviane più vicine Europa, Ganimede e Callisto. Il complesso sistema gravitazionale lune-pianeta influenzano principalmente Io, generando forze mareali. Queste forze sono così immense che possono plasmare la superficie della luna. Il fenomeno è così potente da far salire e scendere la superficie fino a 100 metri.
Per questa ragione, la superficie di Io, un corpo celeste grande quanto la Luna, è ricoperta da centinaia di vulcani attivi che eruttano lava fino a decine di chilometri verso lo spazio. Alcune di queste particelle sfuggono all’atmosfera sottile e vengono poi intrappolate dai campi magnetici di Giove, formando un anello caldo di plasma attorno al pianeta gigante gassoso.
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Per questa ragione il vulcanismo di Io può avere un impatto sull’intero sistema gioviano. Di conseguenza i dati dati raccolti dalla navicella spaziale JUNO sono molto preziosi per gli scienziati planetari. Non passerà molto tempo prima che la sonda si avvicini di nuovo a Io. JUNO passerà ancora una volta entro circa 1.500 km dalla superficie vulcanica di questa luna gioviana il 2 febbraio 2024.
La morte della sonda JUNO
Il prossimo volo ravvicinato non sarà l’ultimo, ma i successivi passaggi diventeranno sempre più distanti, iniziando con un passaggio a circa 11.000 km e culminando con un sorvolo finale a circa 100.000 km. Dopo l’avvicinamento finale a Io, JUNO raggiungerà la fine della sua missione nel settembre 2025. Dopo quel momento, la sonda verrà fatta schiantare intenzionalmente nell’atmosfera di Giove, concludendo i 9 anni di studio del gigante gassoso e delle sue lune.
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