Per diversi decenni, il Search for Extraterrestrial Intelligence Institute (SETI,) ha setacciato le stelle alla ricerca di segni di una civiltà tecnologicamente avanzata. Anche se finora non si sono materializzati segnali, dobbiamo considerare che abbiamo osservato solo un piccolo frammento del cosmo e per un periodo di tempo infinitesimale. Una nuova donazione filantropica per l’Istituto SETI, dell’importo di 200 milioni di dollari, garantirà che gli sforzi di questo progetto continueranno a lungo nel futuro. La speranza è di mettere gli astronomi nelle migliori possibilità di rispondere a una delle domande scientifiche più intriganti della storia. Siamo soli nell’Universo?
La donazione
Il SETI Institute, fondato nel 1984, è un’organizzazione di ricerca e formazione multidisciplinare senza scopo di lucro che impiega oltre 100 scienziati in 173 programmi separati. Le borse di ricerca, costituiscono la maggior parte dei finanziamenti federali del SETI. Ma la maggior parte dei progetti realizzati dall’Istituto, dipendono da finanziamenti filantropici e privati.
La grande somma è stata donata dal patrimonio del defunto imprenditore tecnologico e co-fondatore di Qualcomm, Franklin Antonnio. Antonnio ha trascorso 12 anni lavorando con SETI prima di morire il 13 maggio 2022. Non solo Franklin è stato il principale benefattore della ricerca SETI presso l’Allen Telescope Array (ATA).
“La sua straordinaria conoscenza della tecnologia delle comunicazioni è stata preziosa per aggiornare l’ATA al radiotelescopio di livello mondiale strumento che è oggi”, ha affermato in una nota Andrew Siemion, direttore della ricerca SETI presso l’Università di Oxford.
L’impatto dei 200 milioni di $
Il SETI ha un budget operativo annuale che di solito è compreso tra 25 e 30 milioni. Questo significa che la donazione garantirà in larga misura, la continuazione delle operazioni dell’Istituto per gli anni a venire. I finanziamenti aggiuntivi consentiranno inoltre al SETI di consolidare i progetti attuali che hanno cercato di sfruttare la potenza dell’analisi dei dati. Dall’apprendimento automatico alle tecnologie avanzate di rilevamento dei segnali per identificare la tecnologia intelligente altrove nell’universo.
“Questa donazione da 200 milioni avrà un impatto su tutti i settori di ricerca del SETI Institute”, ha affermato nella dichiarazione Nathalie Cabrol, direttrice del Centro di ricerca Carl Sagan. “Fornirà ai nostri team la libertà di perseguire le proprie priorità scientifiche e di esaminare l’impatto tecnologico, filosofico e sociale della loro ricerca sulla nostra vita quotidiana qui sulla Terra“, ha aggiunto.
Sempre più ricercatori che lavorano in astronomia e astrobiologia stanno prendendo sul serio l’idea che la nostra prima individuazione inequivocabile della vita altrove nel cosmo potrebbe arrivare sotto forma di una tecnofirma, ovvero una prova che indica l’uso di tecnologia aliena. Per questa ragione il SETI sarà sempre più importante in questo ambito di ricerca.
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