L'astrofotografo Mark Johnston nel suo cortile a Scottsdale in Arizona e la sua strumentazione, ha catturato delle foto spettacoli del Sole

Le foto incredibilmente dettagliate del Sole che potete ammirare nell’articolo sono state catturate dall’astrofotografo Mark Johnston nel suo cortile a Scottsdale, in Arizona. Mentre ci avviciniamo al massimo solare, il picco dell’attività solare durante il ciclo solare di circa 11 anni, il sole è tutt’altro che tranquillo. Generando enormi macchie solari, scatenando potenti brillamenti solari ed espulsioni di massa coronale (CME) e innescando impressionanti e diffuse aurore boreali, la nostra stella ci ha sicuramente tenuti sulle spine. Non c’è da stupirsi che astrofotografi come Johnston stiano rivolgendo la loro attenzione alla nostra stella. Non si sa mai esattamente cosa si potrà vedere, data la sua natura turbolenta ed imprevedibile.

La descrizione dell’autore

“Mi piace immaginare il sole perché è l’unico oggetto in astronomia che è diverso ogni volta che lo si guarda”, ha detto Johnston. “La ricchezza dei dettagli è affascinante: protuberanze solari, regioni attive, macchie solari, filamenti e spicole cambiano di giorno in giorno”, ha continuato Johnston.

Nella prima foto, è possibile vedere una coppia di macchie solari insieme ad archi luminosi di plasma, noti come filamenti, sollevati dalla superficie. “La grande calotta quadrata scura di plasma in basso a destra al centro è abbastanza grande da coprire 25 Terre”, ha affermato Johnston. Come possiamo osservare un’enorme protuberanza si inarca attraverso il Sole. Queste sono note come filamenti quando vengono viste contro il disco solare. Ancorata alla fotosfera si estendono verso la corona, l’atmosfera esterna della nostra stella. Il materiale ad anello che vediamo è plasma, un gas caldo composto da idrogeno ed elio elettricamente carichi.

Nella seconda immagine si può vedere una linea di protuberanze solari che sembrano marciare sulla superficie del sole. “Sulla superficie, piccole spicole piumose vanno e vengono in pochi minuti”, ha detto l’astrofotografo Johnston. Queste spicole hanno un’abbondanza simile all’erba, dando alla superficie solare un aspetto piuttosto sfocato. Le spicole possono raggiungere lunghezze di 9.600 chilometri prima di collassare, eruttano getti di materiale solare a una velocità di 96 km al secondo, secondo la NASA (rif.)

Vista ravvicinata delle macchie solari e dei filamenti solari. Credit: Mark Johnston
Vista ravvicinata delle macchie solari e dei filamenti solari. Credit: Mark Johnston

L’astrofotografo per realizzare le foto del Sole ha utilizzato un telescopio rifrattore modificato con idrogeno alfa da 160 mm e una macchina fotografica monocromatica ad alta velocità per catturare 2000 fotogrammi da 10 millisecondi per ogni immagine. Quindi, in post-produzione, i migliori 200 fotogrammi di ogni scena sono stati impilati per creare un’unica immagine. Sono stati quindi applicati ulteriori miglioramenti e tecniche di nitidezza.

Chiara Rossi

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