Un team di scienziati australiani ha messo appunto un sistema di filtri a lente che permette ad un telescopio di osservare il cielo di giorno

Un telescopio che può osservare il cielo anche di giorno

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Il design innovativo di un telescopio si è dimostrato efficace per l’osservazione del cielo di giorno, aprendo nuove porte per l’osservazione ininterrotta del cosmo.  Gli astronomi della Macquarie University in Australia hanno sviluppato una nuova tecnica utilizzando filtri di luce sul telescopio multi-lente Huntsman. Progettato per osservazioni ultrasensibili del cielo notturno, il telescopio ha dimostrato la capacità di misurare con precisione stelle, satelliti e altri obiettivi in ​​pieno giorno. 

Il sogno di generazioni di astronomi

“La gente ha provato per secoli a osservare stelle e satelliti nelle lunghezze d’onda ottiche durante il giorno, ma è stato molto difficile da fare”, ha detto in una dichiarazione Sarah Caddy, che ha contribuito a progettare e costruire il telescopio Huntsman. “I nostri test dimostrano che l’Huntsman può ottenere risultati notevoli nelle ore diurne”.

Il telescopio Huntsman, combina una fotocamera astronomica e un’apparecchiatura di messa a fuoco astro-meccanica con una gamma di 10 obiettivi Canon da 400 mm. Gli obiettivi, molto sensibili, sono orientati per funzionare in parallelo. Monitorano la stessa area di cielo e catturano migliaia di immagini a breve esposizione al secondo. Queste poi vengono elaborate da una fotocamera collegata. 

Generalmente, la luce solare oscura i pianeti, le stelle e le galassie fioche, quindi gli osservatori a terra sono limitati alla visione notturna. Tuttavia, utilizzando speciali filtri a banda larga, gli astronomi sono stati in grado di bloccare la maggior parte della luce del giorno consentendo comunque il passaggio di lunghezze d’onda specifiche degli oggetti celesti. I ricercatori hanno testato per mesi il loro filtro su un telescopio pathfinder mini-Huntsman a lente singola. Lo scopo era trovare i tempi di esposizione ottimali, i tempi di osservazione e il tracciamento preciso dei bersagli attraverso la turbolenza atmosferica.

Uno degli obiettivi dei ricercatori era la stella supergigante rossa Betelgeuse, situata a circa 650 anni luce dalla Terra. Questa stella è stata al centro di recente interesse da quando ha mostrato un improvviso cambiamento di luminosità nel 2019. Questa attività, è il risultato di un’espulsione di massa di materiale che ha formato una nube di polvere che ha oscurato la luce della stella.

“Questa svolta apre la strada a studi ininterrotti e a lungo termine su stelle come Betelgeuse. Mentre subiscono potenti eruzioni verso la fine della loro vita, espellono enormi quantità di materiale stellare”, ha spiegato Lee Spitler, coautore dello studio (rif.). “Gli astronomi adorano quando le stelle della Via Lattea diventano supernove perché possono dirci moltissimo su come vengono creati gli elementi nell’universo”. Le osservazioni diurne consentono inoltre il monitoraggio continuo di satelliti, detriti spaziali e altri oggetti artificiali in orbita aiutando a prevenire collisioni potenzialmente dannose. 

“Con circa 10.000 satelliti attivi già in circolazione sul pianeta e piani di lancio di altri 50.000 satelliti c’è una necessità di reti di telescopi per rilevare e tracciare continuamente i satelliti”, ha affermato Caddy. “L’astronomia diurna è un campo entusiasmante. Con i progressi nei sensori delle fotocamere, nei filtri e in altre tecnologie, abbiamo riscontrato notevoli miglioramenti nella sensibilità e nella precisione ottenibili in condizioni di cielo luminoso”.

Stefano Gallotta

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