Un buco nero di medie dimensioni è stato scovato a soli 6000 anni luci di distanza da noi, nel nostro cortile cosmico. Gli astronomi hanno individuato, nella costellazione dello Scorpione, centinaia di stelle che puntano tutte in un unica direzione, verso un buco nero di massa intermedia.
“È troppo piccolo per noi e non siamo in grado di spiegare se si tratta di un singolo buco nero”, ha dichiarato Eduardo Vitral, astrofisico presso lo Space Telescope Science Institute in una dichiarazione 8 (rif.) il 23 maggio scorso. “In alternativa, potrebbe esserci un meccanismo stellare che non conosciamo, almeno nell’ambito della fisica attuale”.
I buchi neri vicini a noi
Una grossa parte di buchi neri trovati finora è suddividibile in due dimensioni. Piccoli buchi neri da 10 a 100 volte la massa del Sole e giganteschi che sono alcuni milioni o addirittura miliardi di volte più pesante della nostra stella. I buchi neri di medie dimensioni, secondo gli astronomi, invece risiedono al centro di piccole galassie. Sono molto più sfuggenti e difficili da individuare, a causa della mancanza di spiegazioni sulla loro formazione e delle difficoltà nel pesarli con precisione.
Mentre le prove rimangono ancora inconcludenti, nel 2014 gli astronomi hanno confermato che uno di questi buchi neri di medie dimensioni si nascondeva vicino la Terra. Ora, il team di Vitral pensa di aver individuato un’altro buco nero, nel nostro cortile cosmico. Dopo aver analizzato 12 anni di dati del telescopio spaziale Hubble dell’ammasso stellare M4, gli astronomi sono quasi certi che un buco nero di medie dimensioni, circa 800 masse solari, sia al centro dell’ammasso.
Come tutti i buchi neri, anche quest’ultimo non può essere visto direttamente. Il team ha utilizzato i dati del veicolo spaziale Gaia dell’Agenzia spaziale europea (ESA) per studiare il movimento caotico delle stelle al centro di M4. Come le api intorno ad un aleveare queste stelle sono intrappolate intrappolate nel campo gravitazionale del buco nero.
La conferma della scoperta
Mentre la scoperta è in cerca di conferma, i modelli mostrano che una regione singola, compatta e di massa così elevata non può essersi formata con altri processi. Il team di Vitral ha effettuato simulazioni numeriche per vedere se la massa di 800 Soli potrebbe essere creata da un gruppo di buchi neri. Ma ha scoperto che, ciò che Hubble ha individuato è più compatto di quello che ha le simulazioni sono in grado di produrre.
“Se l’oggetto non è un singolo buco nero di massa intermedia, sarebbero necessari circa 40 buchi neri più piccoli. Addirittura stipati in uno spazio di appena un decimo di anno luce per produrre i movimenti stellari osservati”, hanno scritto i membri del team in la stessa affermazione. “Le conseguenze sono che si fonderebbero e/o verrebbero espulse in una partita di flipper interstellare”.
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