Oggi gli astronauti consumano cibo variegato nello spazio, simile a quello che mangiamo sulla Terra. Il menu a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) comprende più di un centinaio di articoli. Dalla frutta e verdura a pasti e dessert preparati e confezionati in precedenza. Sono disponibili anche condimenti come ketchup e senape. Di solito gli astronauti consumano tre pasti al giorno, più gli spuntini che possono essere mangiati in qualsiasi momento della giornata.
L’apporto calorico medio degli astronauti deve assicurato tra i 2200 e le 2500 calorie al giorno. Gli alimenti portati nello spazio sono pre-pianificati dal team della missione e sono spesso scelti dagli stessi astronauti. Nel corso della storia per consentire agli astronauti di rimanere nello spazio per lunghi periodi, gli scienziati hanno inventato modi unici di confezionare e preparare prodotti e pasti. Durante la pianificazione degli alimenti da inviare, gli scienziati e il Controllo Missione scelgono ingredienti leggeri, nutrienti e facili da mangiare pur rimanendo gustosi.
Storia del cibo spaziale
Nel 1961, Yuri Gagarin divenne il primo uomo nello spazio e la prima persona a mangiare nello spazio. A bordo della Vostok 1 il 12 aprile 1961, Gagarin mangiò pasta di manzo e fegato da un tubo di alluminio stringendolo in bocca. Per dessert c’era una salsa al cioccolato Anche quest’ultimo è stato consumano con lo stesso metodo.
Il cibo spaziale ha fatto molta strada dai tempi della pasta nei tubetti di Yuri Gargarin. Oggi gli astronauti hanno una vasta gamma di cibi e bevande tra cui personalmente scegliere. Sulla ISS, per esempio, il cibo viene consegnato refrigerato o disidratato una volta ogni 90 giorni. Questo può essere cotto in microonde o forni a convezione. Diverse nazioni a bordo della ISS offrono i loro piatti e spuntini tradizionali, aiutando l’equipaggio a condividere le proprie culture assaporando un assaggio di casa.
La salute dell’astronauta passa anche dal cibo
Ci sono numerose difficoltà nel mangiare nello spazio o in condizioni di bassa gravità. Da sempre, il problema principale è portare il cibo dalla confezione nella bocca dell’astronauta. Non meno rilevanti sono le molte considerazioni sulla salute. Per lunghi periodi nello spazio, la massa muscolare e la densità ossea possono diminuire fino al venti per cento. Questa perdita non si fa sentire mentre sono in orbita, ma le loro ossa indebolite possono rivelarsi fragili quando si ritorna sulla Terra, aumentando il rischio di fratture.
L’esercizio fisico ed il cibo ricco di calcio sono essenziali nello spazio per tenere in salute gli astronauti. Sicuramente qualcosa cambia rispetto alla Terra. Poiché i fluidi agiscono in modo diverso nel vuoto, il senso del gusto cambia. Sul nostro pianeta, i fluidi corporei tendono a depositarsi verso i nostri piedi. A gravità ridotta, gli stessi si muovono liberamente nei nostri corpi, creando una sensazione simile a quella di un raffreddore, promuovendo un sapore insipido per molte pietanze. Per questa ragione per stimolare maggiormente le papille gustative, molti astronauti prediligono cibi piccanti come i peperoni e sapori speziati come il wasabi.
La tipologia di cibo consumato nello spazio
Storicamente, il cibo spaziale era principalmente disidratato o fornito in pasta e mangiato in tubetti simi a quelli del dentifricio. Nel corso dei decenni la tecnologia ci hanno fornito nuove forme di lavorazione, confezionamento e ingredienti degli alimenti, per cui anche il cibo nello spazio assomiglia a molti pasti che abbiamo sulla Terra. Quando si pianificano quali alimenti inviare nello spazio, sono divisi nei seguenti gruppi:
- Alimenti freschi: prodotti con una durata di conservazione di due giorni come frutta e verdura. Questi vengono refrigerati a bordo del veicolo spaziale e consumati rapidamente per evitare il deterioramento. Poiché le vitamine e le sostanze nutritive possono generalmente essere soddisfatte con altri mezzi, questo prodotto viene caricato a bordo per incidere positivamente sulla psiche degli astronauti.
- Alimenti irradiati: carne e prodotti lattiero-caseari sono sottoposti a radiazioni ionizzanti prima del confezionamento. Il processo ne aumenta la durata di conservazione e riduce i rischi associati alla contaminazione microbica.
- Umidità intermedia: questi alimenti contengono una quantità d’acqua limitata per ridurre la crescita microbica e spesso hanno una consistenza morbida. Processi come la salatura o l’essiccazione al sole sono utilizzati nella creazione di questi cibi e non richiedono ulteriore preparazione.
- Alimenti in forma naturale: alimenti come noci, biscotti e barrette di cioccolato sono semplicemente confezionati e pronti da mangiare.
- Cibi e bevande reidratabili: per molto tempo questo è stato il metodo standard per mandare il cibo in orbita. La rimozione dell’acqua dal cibo o dalle bevande rende difficile la moltiplicazione dei batteri e prolunga notevolmente la durata di conservazione del prodotto e riduce la possibilità di deterioramento. Questi prodotti vengono reidratati quando gli astronauti sono pronti per consumarli.
- Termostabilizzato: il trattamento termico viene utilizzato per preparare molti dei “piatti pronti”. I batteri vengono uccisi in questo processo applicando calore e quindi sigillando rapidamente il prodotto in una confezione ermetica.
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