Ad i complottisti incalliti, piacciono le buon vecchie teorie del complotto. La più antica di tutte è la convinzione che la NASA abbia in qualche modo simulato l’allunaggio dell’Apollo 11. Gli astronauti, quindi, non avrebbero mai realmente camminato sulla superficie della Luna. Nonostante una valanga di prove e dati contrari, questa follia è perpetuata da decenni. I ragionamenti strampalati dietro dietro il complotto dell’allunaggio sono stati facilmente sfatati migliaia di volte da funzionari della NASA, scienziati, astrofisici, ingegneri e storici. Tuttavia, c’è ancora una residuale parte di pazzoidi della cospirazione, che ancora credono all’idea che sia stato tutto un astuto stratagemma. Addirittura architettato dalle alte sfere governative con la complicità di Hollywood e dalla NASA per battere l’Unione Sovietica nella corsa allo spazio.
L’uscita di Fly to the Moon ha dato vigore ai cospirazionisti
Il film Fly Me To the Moon, di recente uscita, racconta la teoria del complotto. La storia parla di un piano clandestino per girare un finto sbarco come riserva precauzionale nel caso in cui la missione Apollo 11 fosse fallita. Scarlett Johansson interpreta Kelly Jones, dirigente pubblicitaria assegnata a Cape Canaveral. Quest’ultima, instaura una relazione intima con il direttore del lancio della NASA, Channing Tatum, di nome Cole Davis, mentre viene girata questa goffa produzione classificata chiamata Project Artemis.
Ovviamente il lungometraggio ha di nuovo alimentato le speranze dei bislacchi teorici del complotto dell’allunaggio. Potrebbe esserci un filo di verità, come ci racconta proprio la recente produzione cinematografica? La risposta è un sonoro NO ! Non esiste alcuna prova che confermi l’azione fraudolenta dalla NASA o dal governo degli Stati Uniti per inventare un facsimile dello sbarco sulla Luna. La teorie cospirazioniste sono semplicemente deliranti.
Ma dove e quando nasce questa stramba idea, su registi e artisti degli effetti speciali, che abbiano ingannato milioni di persone in tutto il mondo per decenni, creando un atterraggio lunare sostitutivo ? Quali sono le colossali fallacie logiche al centro del “ragionamento” paranoico delle teorie del complotto ? Immergiamoci a fondo in questa pozza putrida di disinformazione e vediamo di cosa si tratta veramente.
Migliaia di prove, ma i complottisti sono più intelligenti
“Il fatto che la NASA ci ha aiutati alla realizzazione del film, nella misura in cui lo ha fatto, mi ha confermato che stavamo onorando ciò che è realmente accaduto”, ha detto Greg Berlanti attore protagonista della pellicola (rif.). “Quando vedi il film, ti rendi conto che molto di esso, riguarda il motivo per cui la verità è più forte delle falsità. Quindi penso che sia stato giusto per me affrontare le teorie della cospirazione, sapendo che alla fine la la verità è la cosa più importante”.
Gli esseri umani sono scettici per natura, un caratteristica evolutiva che ha permesso nei millenni di perpetuare la nostra sopravvivenza. Ma anche di fronte a decine di migliaia di immagini della NASA, filmati, video, campioni di polvere lunare, rocce e dati scientifici, le pazzoidi teorie della cospirazione non accennano a diminuire. Abbiamo scattato immagini di impronte, tracce di rover, attrezzature abbandonate ed usato persino laser rimbalzati dal Lunar Laser Retro-Reflector dell’Apollo 11, lasciato indietro da Buzz Aldrin, verso la Terra !
Il seme della sconclusionata convinzione è stato il thriller fantascientifico del 1978 Capricorn One del regista Peter Hyams. La pellicola era incentrata su un complotto per registrare un finto atterraggio su Marte, dopo aver scoperto che gli astronauti sarebbero morti a causa del cedimento dei sistemi di supporto vitale. Un altro aspetto divertente del complotto dell’allunaggio ipotizza che il regista Stanley Kubrick, fu reclutato dalla NASA. La notizia è stata ripetutamente smentita e recentemente dichiarata impossibile (rif.) dalle analisi delle immagini. Il maestro, grande perfezionista cinematografico, prende persino in giro questa assurda idea facendo indossare a Danny Torrance, il bambino chiaroveggente di Shining, un maglione dell’Apollo 11.
La realtà è un altra
Ci volle lo sforzo congiunto di oltre 450.000 anime per consegnare l’umanità al nostro unico satellite nei cieli. Dodici anni di intenso e continuativo lavoro con un costo spaventoso sia in termini economici che di vite umane. Il solo programma Apollo, senza considerare i precedenti programmi Explorer e Mercury, costò 29 Miliardi di $, al cambio odierno circa 250 Miliardi di $ ! La NASA oggi farebbe qualunque cosa per avere un decimo di quel budget.
L’agenzia è sempre più spesso costretta a trattare con il Congresso Americano per un centesimo di quella cifra. Un’impresa complicatissima considerati i computer, l’ingegneria aerospaziale, la propulsione missilistica, gli strumenti di navigazione e dei microcircuiti dell’epoca. Ma ancora più inimmaginabile è l’idea che quasi mezzo milione di questi uomini sarebbero restati in silenzio per gli ultimi 55 anni. Se queste false accuse fossero state, anche solo in minima parte vere, sarebbe stato statisticamente impossibile.
Li abbiamo sentiti tutti gli sconcertanti deliri che contribuiscono al complotto dell’allunaggio. Dalla bandiera che sventola al vento anche, all’assenza di stelle sullo sfondo in nessuna delle foto dell’allunaggio scattate dalla NASA. Dagli astronauti che non sarebbero potuti sopravvivere alla pericolosa fascia di radiazioni di Van Allen, alle ombre le ombre non parallele nelle immagini dell’allunaggio che dimostrano innegabilmente che si tratta di un falso.
Il peso della verità
Tutte affermazioni insensate e paranoiche facilmente smentite con spiegazioni semplici da decenni (rif.). Ma il desiderio di perpetuare la follia è più forte della logica. Quindi queste fandonie rimangono radicate in un angolo irrazionale e squilibrato del nostro fantasioso zeitgeist globale. In caso d’incidente fu anche preparato un discorso che il presidente Richard Nixon avrebbe tenuto alla nazione intitolato In caso di disastro lunare. Questo discorso sarebbe stato letto se Neil Armstrong e Buzz Aldrin fossero rimasti bloccati sulla Luna. Quelle tristi parole sarebbe riecheggiate so lo stadio di ascesa del modulo lunare non li aveva rimessi in orbita.
Fortunatamente ciò non accadde mai e l’intero equipaggio dell’Apollo 11 ammarò sano e salvo il 24 luglio 1969. La pellicola Fly Me To The Moon si basa su assurde congetture secondo cui gli sbarchi sulla Luna sarebbero stati falsi o che un maldestro piano di riserva sarebbe stato discusso a porte chiuse. Ma per quanto possa sembrare inverosimile agli occhi di persone ottuse, la NASA ha effettivamente inviato 12 uomini sulla Luna tra il 1969 e il 1972, dimostrando a tutti che il peso della verità regna ancora sovrano.
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