Dopo aver atteso un anno e mezzo, dopo l’atterraggio del rover Mars Perseverance sul pianeta Rosso, stanno arrivando immagini radar ed alcune sorprendenti soprese dal suolo di Marte. Il rover, grande più o meno quanto un’auto, trasporta sette strumenti scientifici molto sofisticati. Ammartato nel cratere Jezero largo 45km circa, un tempo sede di un lago, è il luogo ideale per cercare prove di vita antica e informazioni sul passato geologico e climatico del pianeta.
L’analisi delle immagini del suolo di Marte
In un articolo pubblicato il 26 Agosto sulla rivista Science Advances (rif.), un gruppo di ricerca guidato dall’UCLA ha rivelato che gli strati di roccia sotto il fondo del cratere, osservati dallo strumento RIMFAX, sono inaspettatamente inclinati. I pendii, gli spessori e le forme delle sezioni inclinate, suggeriscono due possibilità: formazioni derivanti da lava raffreddata lentamente oppure depositati di sedimenti.
Perseverance sta attualmente esplorando un delta sul bordo occidentale del cratere. Un tempo in questa zona un fiume alimentava il lago, lasciando dietro di sé un grande deposito di terra e rocce che ha raccolto lungo il suo corso. Man mano che il rover raccoglie più dati, i ricercatori sperano di chiarire la complessa storia di questa parte del Pianeta Rosso. “Siamo rimasti piuttosto sorpresi di trovare rocce accatastate con un angolo d’inclinazione”, ha affermato David Paige, professore di scienze della Terra, planetarie e spaziali dell’UCLA. “Ci aspettavamo di vedere rocce orizzontali sul fondo del cratere. Il fatto che siano inclinate in questo modo, suggerisce una storia geologica più complessa. Potrebbero essersi formate quando la roccia fusa è salita verso la superficie, o, in alternativa, potrebbero rappresentare un deposito delta più antico sepolto nel fondo del cratere” ha aggiunto il ricercatore.
Paige ha affermato che la maggior parte delle prove raccolte finora dal rover punta a un’origine ignea o fusa. Sulla base dei dati RIMFAX, lo strumento radar usato dal rover, il team non sono in grado di affermare con certezza l’origine di queste formazioni. RIMFAX ottiene un’immagine delle caratteristiche sotterranee bombardando di onde radar la superficie, che vengono riflesse da strati rocciosi e altri ostacoli. Le forme, le densità, gli spessori, gli angoli e le composizioni degli oggetti sotterranei influenzano il modo in cui le onde radar rimbalzano, creando immagini radar che permettono la comprensione degli strati del suolo di Marte.
L’esplorazione di Perseverance
Durante la traversata iniziale di 3 chilometri, lo strumento di Perseverance, ha ottenuto un’immagine radar continua del tragitto. Lo studio ha rivelato le proprietà elettromagnetiche e stratigrafiche del substrato roccioso, quindi la disposizione degli strati rocciosi del pavimento del cratere fino ad una profondità di 15 metri. Le immagini radar rivelano la presenza di strati rocciosi stratificati onnipresenti, inclinati fino a 15 gradi. Ad aggravare il mistero, all’interno di quelle aree inclinate ci sono alcuni sconcertanti strati di roccia altamente riflettenti che in realtà inclinati in più direzioni.
“RIMFAX ci offre una visione della stratigrafia di Marte simile a quella che puoi vedere sulla Terra.”, ha spiegato Paige. “Prima dell’atterraggio di Perseverance, c’erano molte ipotesi sull’esatta natura e origine dei materiali del fondo del cratere. Ora siamo in grado di restringere il campo delle possibilità. I dati che abbiamo acquisito finora suggeriscono che la storia del cratere il fondo del cratere potrebbe essere un po’ più complicato di quanto ci aspettassimo” ha aggiunto.
I dati raccolti da RIMFAX forniranno un contesto prezioso ai campioni di roccia che Perseverance sta raccogliendo, che alla fine verranno riportati sulla Terra con la missione Mars Sample Return. “RIMFAX ci sta fornendo il retroscena dei campioni che analizzeremo. È eccitante che gli strumenti del rover stiano producendo dati che stiamo iniziando a comprendere, ma c’è molto altro in arrivo”, ha detto Paige. “Siamo atterrati sul fondo del cratere, ma ora stiamo salendo sul delta vero e proprio, che è l’obiettivo principale della missione. Questo è solo l’inizio di ciò che si spera presto scopriremo su Marte”.
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