Un evento di distruzione stellare a opera di un buco nero massiccio, avvenuto in una galassia distante 650 milioni di anni luce, ha colto di sorpresa gli astronomi. Il fenomeno, oltre a essersi verificato fuori dal centro della galassia ha anche prodotto due potenti getti di alta energia. La particolarità e che sono emessi con mesi di ritardo rispetto alla distruzione della stella. I risultati della ricerca, che gettano nuova luce sul comportamento dei buchi neri erranti e sui eventi di distruzione mareale. I dati sono stati pubblicati il 13 ottobre su The Astrophysical Journal Letters (Rif.).
Quando una stella cade nella morsa gravitazionale di un buco nero, le forze di marea la deformano fino a disintegrarla completamente. Tali fenomeni, noti come evento di distruzione mareale (TDE), liberano enormi quantità di energia. Nel contempo i resti della stella formano un disco di detriti che ruota attorno al buco nero. L’evento AT 2024tvd è stato individuato nel 2024 dallo Zwicky Transient Facility sul telescopio da 48 pollici Samuel Oschin dell’Osservatorio di Palomar in California.
Il monitoraggio costante dell’evento, effettuato a lunghezze d’onda radio per dieci mesi, ha portato alla rilevazione di due brillamenti radio distinti con un ritardo rispettivamente di 80 e 194 giorni dall’inizio del TDE. Ancora più sorprendente è la posizione dell’evento. A circa 2.600 anni luce dal centro della galassia ospite, l’evento rappresenta un’anomalia, che di solito avvengono nel cuore delle galassie.
Solo tre eventi simili fin ora osservati
“Questo è davvero straordinario”, ha dichiarato Itai Sfaradi dell’Università della California, Berkeley. “Non abbiamo mai visto un’emissione radio così brillante proveniente da un buco nero che distrugge una stella, lontano dal centro di una galassia, ed evolversi così rapidamente. Cambia il modo in cui pensiamo ai buchi neri e al loro comportamento”.
Sfaradi e la collega Raffaella Margutti, anch’essa dell’Università di Berkeley, hanno guidato un team internazionale che ha seguito l’evoluzione dell’evento di distruzione mareale attraverso una rete di radiotelescopi. Il Very Large Array nel New Mexico, l’Allen Telescope Array in California, il Submillimeter Array alle Hawaii, l’Atacama Large Millimeter/submillimetre Array (ALMA) in Cile e l’Arcminute Microkelvin Imager Large Array (AMI-LA) dell’Università di Cambridge.
Proprio quest’ultimo si è rivelato cruciale per catturare la rapidissima evoluzione dell’emissione radio, la cui intensità è aumentata e variata in tempi brevi. Le onde radio si originano quando un flusso di materiale espulso dal buco nero collide con il gas circostante, che può essere parte del mezzo interstellare o residui della stella distrutta.
Il mistero del ritardo
Il mistero principale resta legato al ritardo con cui si sono verificati questi getti di materia. Il primo brillamento radio è stato accompagnato da una componente in raggi X, il che ha portato il team di Sfaradi a ipotizzare che l’emissione fosse guidata dall’accrescimento. Infatti parte dei detriti del disco di accrescimento sarebbero stati espulsi dalle linee di campo magnetico del buco nero stesso.
Il secondo getto, tuttavia, pone interrogativi ancora più complessi. Secondo gli astronomi, potrebbe trattarsi di un flusso di materia lanciato a metà della velocità della luce circa 170 giorni dopo e arrivato al gas circostante dopo 24 giorni. In alternativa, potrebbe essere stato un getto quasi relativistico, partito 190 giorni dopo l’evento. La relazione tra questo secondo brillamento e il primo resta tuttora incerta.
Quanto alla natura del buco nero, Sfaradi ipotizza che si tratti di un buco nero di massa compresa tra 1.000 e 100.000 volte quella del Sole. La sua posizione decentrata potrebbe spiegarsi in due modi. In prima ipotesi potrebbe essere tato espulso dal centro galattico in seguito a un’interazione tra tre buchi neri. Oppure era il buco nero centrale di una piccola galassia che si è fusa con una più grande. In quest’ultimo caso, il buco nero starebbe ora vagando distruggendo le stelle che incautamente attraversano la sua traiettoria.
- Un raro evento di distruzione mareale - 20 Ottobre 2025
- Starship Flight 11, il trionfo di SpaceX - 18 Ottobre 2025
- Mars Sample Return, la sfida cinese per i campioni marziani - 8 Ottobre 2025