Mercoledì 16 Novembre 2022 lo Space Launch System (SLS) della NASA, il razzo più potente del mondo, con a bordo la navicella spaziale Orion è in viaggio verso la Luna come parte del Programma Artemis. Trasportando la sonda Orion senza equipaggio, SLS è decollato dal Launch Pad 39B del Kennedy Space Center della NASA in Florida.
Questo lancio rappresenta la prima tappa di una missione in cui Orion dovrebbe viaggiare per circa 65.000 km oltre la Luna e tornare sulla Terra nel corso di 26 giorni. Conosciuta come Artemis 1, la missione è una parte fondamentale dell’approccio esplorativo Moon to Mars della NASA. Il test è di fondamentale importanza per l’agenzia, prima di far volare gli astronauti nella missione Artemis 2.
La soddisfazione della NASA
“Che spettacolo incredibile vedere il razzo Space Launch System della NASA e la navicella spaziale Orion lanciarsi insieme per la prima volta. Il test Artemis 1 senza equipaggio spingerà Orion in viaggio verso la Luna, prepararandoci per l’esplorazione umana sulla Luna e, in definitiva, su Marte”, ha dichiarato l’amministratore della NASA Bill Nelson.
Dopo aver raggiunto la sua orbita iniziale, Orion ha dispiegato i pannelli solari e gli ingegneri hanno iniziato a eseguire controlli dei sistemi del veicolo. Dopo circa un’ora e mezza di volo, il motore dello stadio superiore del razzo si è acceso con successo per circa 18 minuti, il tempo necessario ad Orion per ricevere la spinta necessaria per uscire dall’orbita terrestre. Orion si è poi separato dal suo stadio superiore e è sta puntando dirtto alla Luna, alimentato dal suo modulo di servizio. Quest’ultimo è in pratica la centrale propulsiva fornita dall’Agenzia spaziale Europea (ESA) attraverso una collaborazione internazionale.
“Ci è voluto molto per arrivare qui, ma Orion è ora in viaggio verso la Luna”, ha dichiarato Jim Free, vice amministratore associato della NASA per l’Exploration Systems Development Mission Directorate. “Questo successo significa che la NASA e i nostri partner sono sulla buona strada per esplorare lo spazio più lontano che mai a beneficio dell’umanità”.
I dieci Cubesat
Nelle prossime ore, dieci piccoli esperimenti scientifici e dimostrazioni tecnologiche, inglobate in CubeSats (minisatelliti), si dispiegheranno dall’anello dello stadio superiore del veicolo spaziale. Ogni CubeSat ha la sua missione che ha il potenziale per colmare le lacune nella nostra conoscenza del Sistema Solare o dimostrare tecnologie che potrebbero giovare alla progettazione di future missioni per esplorare la Luna ed altri pianeti.
Il modulo di servizio di Orion eseguirà anche il primo di una serie di accensioni del motore per mantenere la traiettoria in rotta verso la Luna. Nei prossimi giorni, i controllori di missione presso il Johnson Space Center della NASA a Houston, effettueranno verifiche e correzioni di rotta, se necessario. Si prevede che Orion arriverà vicino alla Luna il 21 novembre. La sonda eseguirà un avvicinamento alla superficie lunare nel suo percorso, con un’orbita retrograda distante, un’orbita altamente stabile a migliaia di km oltre la Luna.
“Il razzo Space Launch System ha fornito la potenza e le prestazioni per inviare Orion sulla sua strada verso la Luna”, ha dichiarato Mike Sarafin, responsabile della missione Artemis I. “Con il raggiungimento della prima importante pietra miliare della missione, Orion inizierà ora la fase successiva per testare i suoi sistemi e prepararsi per le future missioni con gli astronauti”.
Le difficoltà inziali
Il razzo SLS e la navicella spaziale Orion sono arrivati al Launch Pad 39B di Kennedy il 4 novembre, dove hanno atteso il passaggio dell’uragano Nicole. Dopo la tempesta, il team ha condotto valutazioni approfondite del razzo, del veicolo spaziale e dei sistemi di terra associati ed hanno confermato che il maltempo non aveva causato danni. Gli ingegneri avevano precedentemente riportato il razzo al Vehicle Assembly Building (VAB) il 26 Settembre prima dell’uragano Ian e dopo aver annullato due precedenti tentativi di lancio. Il primo il 29 Agosto a causa di un sensore di temperatura difettoso ed il secondo il 4 Settembre a causa di una perdita di idrogeno liquido all’interfaccia tra il razzo e il lanciatore mobile.
Prima di tornare al VAB, i team hanno riparato con successo la perdita e approvato le procedure di rifornimento aggiornate. Mentre si trovavano nel VAB, la NASA ha eseguito la manutenzione standard per riparare danni minori alla schiuma e al sughero del sistema di protezione termica e ricaricare o sostituire le batterie in tutto il sistema. Il programma Artemis è supportato da migliaia di persone in tutto il mondo, dagli appaltatori che hanno costruito Orion e SLS e l’infrastruttura di terra necessaria per il loro lancio, ai partner internazionali e universitari, alle piccole imprese che forniscono sottosistemi e componenti.
Attraverso le missioni Artemis, la NASA farà atterrare la prima donna e la prima persona di colore sulla superficie della Luna, aprendo la strada a una presenza lunare a lungo termine e fungendo da trampolino di lancio per gli astronauti sulla strada per Marte.
- Strutture gonfiabili, la chiave per esplorare il Sistema Solare - 25 Ottobre 2024
- 29 anni per capire che Gliese 229B era una coppia - 22 Ottobre 2024
- Elettroni killer attorno alla Terra - 21 Ottobre 2024