La sonda spaziale congiunta europeo-giapponese BepiColombo ha sorvolato Mercurio nella tarda serata di mercoledì 4 Settembre. Ma problemi ai propulsori faranno sì BepiColombo debba attendere a lungo prima di entrare in orbita attorno al pianeta più interno del sistema solare. Lanciato nel 2018 su un razzo Ariane 5 il suo percorso tortuoso per entrare in orbita attorno a Mercurio prevede un sorvolo della Terra, un paio di sorvoli di Venere e altri sei attorno a Mercurio stesso. Quello del 4 settembre è stato il quarto sorvolo della sonda su Mercurio fino ad oggi.
Il problema elettrico del pannello solare
I piani per la prossima manovra dovranno essere rivisti perché i propulsori della navicella non funzionano più a piena potenza. Un problema tecnico verificatosi ad aprile di quest’anno. Da allora, gli ingegneri hanno identificato correnti elettriche inaspettate tra il pannello solare del Mercury Transfer Module (MTM) di BepiColombo e l’unità responsabile dell’estrazione di energia e della sua distribuzione.
“Dopo mesi di indagini, abbiamo concluso che i problemi ai propulsori elettrici dell’MTM di BepiColombo, continueranno a funzionare al di sotto della spinta minima richiesta per un inserimento in orbita attorno a Mercurio”, ha affermato in una dichiarazione (rif.) Santa Martinez responsabile della missione dell’Agenzia spaziale europea (ESA). Fortunatamente, questo contrattempo non minaccerà le possibilità di successo della missione a lungo termine. Il team Flight Dynamics dell’ESA ha ideato una soluzione alternativa per contrastare la spinta ridotta e mantenere comunque la missione scientifica pianificando una nuova traiettoria.
La manovra appena ideata vedrà BepiColombo volare circa 35 chilometri più vicino al pianeta rispetto a quanto pianificato in origine. Durante il sesto sorvolo la navicella spaziale intraprendere la sua nuova traiettoria. Con questa nuova traiettoria, si prevede che BepiColombo raggiungerà Mercurio nel novembre 2026, si legge nella nota dell’ESA.
L’unione dei due orbiter
BepiColombo trasporta una serie di 16 strumenti su due orbiter, ciascuno sviluppato dall’ESA e dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA). I due si separeranno e trascorreranno un anno in orbita studiando Mercurio. Questa fase scientifica potrebbe essere estesa a un secondo anno.
“Avremo la possibilità di far volare il nostro laboratorio scientifico di livello mondiale attraverso parti diverse e inesplorate dell’ambiente di Mercurio a cui non avremo accesso una volta in orbita. Allo stesso tempo avremo un vantaggio nei preparativi per assicurarci di passare alla missione scientifica principale il più rapidamente e agevolmente possibile”, ha affermato Johannes Benkhoff, scienziato del progetto BepiColombo.
La principale telecamera scientifica di BepiColombo è schermata finché gli orbiter ESA e JAXA non si separeranno. Tuttavia, tre telecamere di monitoraggio MTM (M-CAM) scatteranno immagini della superficie di Mercurio, ricca di crateri, durante il prossimo sorvolo.
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