Nauka è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Dopo aver letto questa frase, chiunque può avere l’impressione che sia stata una semplice missione di routine. Da decenni ormai si agganciano moduli all’ISS, con difficoltà più o meno grandi. In questo caso il modulo Nauka ha generato il panico ed i problemi hanno messo a grave rischio l’ISS stessa. Ma procediamo con ordine e facciamo un salto indietro. Il 26 Luglio l’agenzia Roskosmos conferma che sono stati eseguiti dei test per risolvere alcuni problemi riscontrati appena raggiunta l’orbita terrestre. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Il 28 Luglio, gli specialisti del gruppo di controllo di volo del modulo Nauka presso il TsNIIMash Mission Control Center, dell’agenzia Roscosmos, hanno eseguito la manovra correttiva finale per il rendezvous con la ISS. I motori sono stati accesi alle 13:43:07 UTC e secondo le informazioni telemetriche, il sistema di propulsione del modulo hanno funzionato normalmente. Non erano previste ulteriori correzioni dell’orbita prima dell’attracco del modulo Nauka con il segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale previsto per il 29 Luglio.
Il giorno dell’attracco di Nauka sulla ISS
Il 29 Luglio il modulo Nauka si aggancia finalmente alla Stazione Spaziale Internazionale. Anni di difficoltà sembravano superate, ma l’imprevisto, dietro l’angolo, ha colto tutti di sorpresa. Dopo appena 8 minuti dal docking, gli astronauti russi a bordo della ISS stavano per aprire il modulo, quando Nauka ha inaspettatamente attivato i suoi propulsori. Fortunatamente non erano ancora saliti a bordo quando si è verificato il guasto e le due agenzie spaziali hanno subito cercato di minimizzare il problema. In realtà è stato molto più grave del previsto.
Il direttore di volo del controllo missione della NASA, Zebulon Scoville, ha dichiarato al The New Yorks Times “La rotazione della ISS è andata ben oltre i 45 gradi dichiarati inizialmente, il modulo Nauka ha scatenato il panico. La stazione ha compiuto un giro e mezzo, circa 540 gradi, prima di fermarsi a testa in giù”
Il modulo russo è attraccato sul lato inferiore della stazione spaziale. Quando Nauka ha cercato di muoversi, ha tirato giù la parte posteriore della stazione spaziale e la parte anteriore si è inclinata verso l’alto. “È esattamente come fare un salto mortale all’indietro“, ha detto Scoville. “La velocità di rotazione impressa da questa accensione improvvisa, ha raggiunto un massimo di 0,56 gradi al secondo. Non abbastanza veloce da generare una gravità artificiale significativa. Gli astronauti non hanno riportato quasi nessun cambiamento evidente nelle condizioni all’interno della stazione” ha aggiunto.
Il ritorno alla normalità
Dopo circa 15 minuti, i propulsori di Nauka si sono esauriti. Scoville ha detto di non sapere perché tutto questo è accaduto. “Dopo aver fatto il salto mortale all’indietro una volta e mezza, si è fermato“, ha aggiunto. Un ulteriore difficoltà era che il modulo appena arrivato poteva essere controllato solo dal centro di controllo della missione russo ed il prossimo passaggio sulla Russia, per lanciare il segnale di stop era previsto dopo 70 minuti. L’equipaggio della ISS non poteva far altro che guardare inerme.
L’assetto è stato ripristinato poco dopo grazie a un doppio intervento da parte dei controllori russi. Spenti i propulsori di Nauka, ed inibiti per sicurezza, hanno arrestato la deriva tramite i propulsori del modulo Zvezda e della navicella cargo Progress MS-17, entrambi russi.
Alla NASA, così come a Mosca, continuano le indagini per comprendere i motivi dell’inaspettata accensione dei propulsori di Nauka. Inoltre è arrivata subito la conferma che la quantità di propellente utilizzato per ripristinare il controllo dell’assetto non desta preoccupazioni, visto che le riserve dell’ISS non sono state esaurite.
Intanto a Cape Canaveral, in Florida, è stata bloccata la nuova navetta Cst-100 Starliner di Boeing pronta per il secondo test orbitale, rimandato non prima del 3 agosto. La NASA vuole assicurarsi che la Stazione Spaziale Internazionale sia in una configurazione stabile e pronta per il suo arrivo.
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