Le supernovae ed estinzioni di massa potrebbero essere collegate, con esplosioni stellari che hanno influenzato la vita sulla Terra

Un legame cosmico tra le estinzioni di massa e le Supernove

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Secondo un nuovo studio (rif.) pubblicato sulla prestigiosa rivista Monthly Notices, le esplosive morti stellari delle supernove potrebbero aver svolto un ruolo cruciale nel determinare estinzioni di massa nella storia della Terra. Gli scienziati hanno scoperto che supernovae avvenute entro 60 anni luce dal nostro pianeta avrebbero potuto compromettere lo strato di ozono, esponendo la vita terrestre a livelli dannosi di radiazione ultravioletta proveniente dal Sole.

Un Pericolo Stellare

“Una supernova leggermente più distante potrebbe comunque causare una perdita considerevole di vita, ma a questa distanza sarebbe terrificante”, ha affermato Nick Wright, astrofisico presso la Keele University in Inghilterra. Wright e il suo team hanno analizzato i dati del satellite Gaia per mappare oltre 24.000 delle stelle più luminose entro un raggio di 3.260 anni luce dal Sole. Questa analisi ha permesso loro di ricostruire la storia della formazione stellare nelle vicinanze e di stimare il tasso di supernovae.

“Solo dopo aver completato il nostro lavoro ci siamo resi conto che potevamo utilizzare i dati per stimare il tasso di supernovae”, ha spiegato Wright. “Quando lo abbiamo fatto, ci siamo accorti che era molto vicino al tasso di eventi di estinzione di massa inspiegabili sulla Terra!”

Il team ha scoperto che il verificarsi di supernovae nelle vicinanze della Terra coincide con due importanti eventi di estinzione di massa: il Devoniano superiore, avvenuto circa 372 milioni di anni fa, e l’Ordoviciano, risalente a 445 milioni di anni fa. Questi eventi hanno portato rispettivamente alla scomparsa del 75% e dell’85% delle specie marine, tra cui numerose varietà di pesci antichi. “Mi ha sorpreso quanto i due tassi fossero simili, il che ci ha spinto a voler sottolineare questa connessione”, ha dichiarato Wright.

Prove Cosmiche e Deplezione dell’Ozono

Ulteriori prove a sostegno di questa ipotesi provengono dalla scoperta di isotopi radioattivi di ferro-60 nella polvere cosmica raccolta nei ghiacci antartici e sulla superficie lunare. Questi isotopi possono avere un’unica origine interstellare, come le supernovae. Gli studi hanno collegato la presenza di ferro-60 alla riduzione dello strato di ozono terrestre, conseguenza dell’intensa radiazione cosmica.

“Le supernovae emettono un flusso estremamente elevato di radiazioni ad alta energia, che potrebbe distruggere le molecole di ozono”, ha affermato Wright. Questa distruzione avrebbe potuto contribuire a estinzioni di massa, come quella avvenuta circa 2,6 milioni di anni fa, che ha coinvolto mammiferi marini, uccelli marini, tartarughe e squali. Secondo le simulazioni del nuovo studio, si verificano circa una o due supernovae per secolo in galassie come la Via Lattea.

Entro una distanza di 60 anni luce dalla Terra, questo tasso è di circa 2-2,5 ogni miliardo di anni. Questo dato è coerente con la frequenza degli eventi di estinzione di massa registrati sulla Terra, suggerendo una possibile connessione. “Vale la pena sottolineare che non abbiamo la certezza assoluta che queste estinzioni siano state causate dalle supernovae, ma la corrispondenza dei tassi rende l’ipotesi molto plausibile”, ha aggiunto Wright.

La Dualità delle Supernovae

Le supernovae non sono solo agenti di distruzione. Alexis Quintana, autrice principale dello studio presso l’Università di Alicante in Spagna, ha evidenziato il duplice ruolo di questi eventi cosmici: “Le esplosioni di supernovae arricchiscono il mezzo interstellare con elementi chimici pesanti, fondamentali per la formazione di nuove stelle e pianeti”, ha spiegato Quintana. “Tuttavia, se un pianeta come la Terra si trova troppo vicino a una supernova, gli effetti possono essere devastanti”. In conclusione, il legame tra supernove ed estinzioni di massa aggiunge un ulteriore tassello alla comprensione degli eventi che hanno plasmato la vita sul nostro pianeta. La ricerca continua, con l’obiettivo di individuare ulteriori correlazioni e approfondire l’impatto dei fenomeni cosmici sulla biosfera terrestre.

Stefano Gallotta

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