La Cina sviluppa un drone marziano a doppia modalità con elevata autonomia e capacità esplorative per missioni scientifiche su Marte

Un team di ricerca cinese sta sviluppando un drone marziano a doppia modalità, progettato per operare sia a terra che in volo, con l’obiettivo di migliorare l’esplorazione di Marte e ambienti sotterranei. Questo UAV (Unmanned Aerial Vehicle) pesa soltanto 300 grammi, equivalente al peso di una mela, e rappresenta un’alternativa innovativa ai droni tradizionali.

Caratteristiche del drone marziano a doppia modalità

Il drone, in fase di sviluppo presso la School of Astronautics (SoA) dell’Harbin Institute of Technology, presenta un design che consente un’operatività versatile. Secondo quanto riportato dalla China Central Television, il velivolo può decollare in qualsiasi momento, superare ostacoli e vanta un’eccezionale autonomia.

“A terra, il drone si sposta principalmente rotolando attraverso lo spostamento del proprio baricentro”, spiega Zhu Yimin, dottorando presso la SoA. “In aria, invece, utilizza una coppia di rotori coassiali controrotanti, controllati da un motore di sterzo per regolare la direzione di avanzamento, gestire la coppia e la forza, ottenendo così un volo stabile”.

Il progetto prevede lo sviluppo di più modelli di robot a doppia modalità con configurazioni differenti. Questa tecnologia consente una mobilità efficiente riducendo il consumo energetico e permettendo un’autonomia di volo fino a sei volte superiore rispetto ai droni convenzionali di dimensioni analoghe.

Confronto con il drone marziano Ingenuity della NASA

Secondo Zhang Lixian, professore alla SoA, il drone marziano a doppia modalità potrebbe rivelarsi cruciale per l’esplorazione planetaria grazie alla sua capacità di osservazione prolungata e di movimento adattivo. “Il nostro secondo obiettivo è rendere queste macchine adatte alla costruzione e all’esplorazione di spazi sotterranei sconosciuti. Abbiamo inoltre bisogno di sistemi robotici per l’ispezione e il rilevamento ambientale. Ora abbiamo concretizzato tutte queste funzioni”, ha affermato Zhang.

Il progetto cinese adotta un approccio differente rispetto al drone Ingenuity della NASA, il primo velivolo a operare su un altro pianeta. Ingenuity, che ha volato su Marte per quasi tre anni, ha compiuto 72 voli all’interno del cratere Jezero prima di subire danni alle pale del rotore durante l’atterraggio, terminando la sua missione il 18 gennaio 2024.

Lanciato dal rover Perseverance, Ingenuity aveva una massa di 1,81 kg sulla Terra (equivalente a 0,68 kg su Marte) e ha superato di 14 volte la distanza di volo inizialmente prevista, accumulando oltre due ore di tempo di volo complessivo. Il nuovo drone marziano a doppia modalità della Cina potrebbe rappresentare un’ulteriore evoluzione nel campo dell’esplorazione aerospaziale, aprendo la strada a missioni più efficienti e versatili sul Pianeta Rosso e oltre.

Stefano Gallotta

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